Cronaca locale

Orgoglio azzurro: "Stop al governo e lo sfratto a Sala Forza Italia c'è"

Il movimento ha chiuso la campagna a Milano Chiede un voto politico e un «avviso» per il 2021

Orgoglio azzurro: "Stop al governo e lo sfratto a Sala Forza Italia c'è"

«Nessuno potrà cancellarci dalla storia e dalla cronaca di questo Paese». Forza Italia c'è ed è disposta anche a ripensarsi. Ma oggi la missione è chiara: fermare questo governo e - a Milano - dare un «avviso di sfratto» a Beppe Sala.

Per questo gli azzurri chiedono forza, con questi obiettivi affrontano le ore che li separano dalle urne. «In questo momento - dice la capogruppo Mariastella Gelmini - la Lega è complice del fallimento dei 5 Stelle. Se alla flat tax si preferisce votare in Parlamento il reddito di cittadinanza, così come ha fatto la Lega, poi bisogna assumersene la responsabilità. Se consentirà al M5S di bloccare la Tav, anche la Lega concorrerà a questa scelta».

La vocazione di Fi è sempre la stessa: «Dare una casa ai liberali, ai popolari, ai riformisti, a chi crede nell'Europa - sebbene da cambiare - a chi vuole la crescita del Paese, la sussidiarietà, la libertà, di impresa, di educazione. La libertà, in tutte le declinazioni.

All'evento di chiusura della campagna elettorale milanese di Fi, con vista sul Duomo, Massimiliano Salini, deputato europeo uscente e ricandidato, se possibile è ancora più netto. «Solo noi abbiamo parlato di Europa e solo noi parliamo del futuro del centrodestra». Dalla platea arriva qualche «buuuu» per Giorgia Meloni, che vuole un patto esclusivo Fdi-Lega. «Qualcuno ci ha implorato di prendere i suoi nelle nostre liste - attacca Salini - perché sul territorio ci siamo noi. Adesso portiamo a casa il risultato, poi costruiamo la pace nel centrodestra. Ma se la Lega va avanti con questo governo, la Lega è come i 5 Stelle. Ricostruiamo il centrodestra ma loro stacchino la spina». Una certa impazienza è palpabile. Il capogruppo regionale Gianluca Comazzi parla della necessità di «ribellarsi alla trasformazione e manipolazione della comunicazione che vuole la politica come una casta». «Gli ultimi sondaggi ci danno in crescita e danno in calo gli altri», avverte. Poi indica la «soglia del 10%». Il messaggio - ribadisce - è che «questo governo vada a casa».

Lara Comi, deputata uscente e ricandidata, parla del «sogno europeo» «contro paure e disfattismo». Intervengono Benedetta Cosmi e Giusi Versace. Ci sono Paolo Romani e Adriano Galliani. La commissaria milanese Cristina Rossello fa da regista. Milano è un pezzo importante della battaglia. Il capogruppo comunale Fabrizio De Pasquale, prima di tornare all'ultimo volantinaggio, spiega che gli sforzi si sono moltiplicati per Forza Italia e per Berlusconi, «con grande impegno dei consiglieri municipali e comunali, a partire da Alessandro De Chirico». A Milano - dice - si guarderanno due dati: un voto in più per il centrodestra rispetto a Sala, e un dato cittadino che dovrebbe essere «molto superiore alla media nazionale».

In tanti ci credono, a Milano e in Lombardia. «Ho incontrato moltissimi candidati - dice il capo delegazione regionale Giulio Gallera - ed è stata una boccata d'ossigeno, che fa riscoprire il vero senso della politica. Abbiamo il senso delle istituzioni che ad altri manca, e assistiamo a ministri e vice premier che si accapigliano su tutto ogni giorno: ecco un'altra ragione per votare Fi. Senza Forza Italia non c'è centrodestra e non c'è sviluppo per l'Italia.

Ci aspetta una lunga azione dopo, nessuno potrà cancellarci dalla storia e dalla cronaca di questo Paese».

Commenti