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Ragazze e Under. Ora la Svezia è solo un ricordo

Ragazze e Under. Ora la Svezia è solo un ricordo

L'azzurro stinto del football salvato-colorato dalle ragazze. Dall'azzurro tenebra, come lo definiva Giovanni Arpino, a questo azzurro-rosa shocking che riconcilia con i Mondiali. Quelli della Nazionale maschile non erano neanche cominciati, perduti in una notte uggiosa a San Siro, 13 novembre 2017, neanche un gol alla Svezia, la campagna di Russia franata nell'inverno del nostro scontento. Già un anno fa, quando le ragazze si erano qualificate per la Francia, il primo Mondiale dopo vent'anni, a tutti noi era sembrata una specie di consolazione, di risarcimento. Ma ieri, dopo l'esaltante rimonta con l'Australia, con la doppietta di Barbara Bonansea, il valore catartico dell'impresa ha travolto tutti, regalandoci un entusiasmo che provavamo da tempo. Toste, aggressive e con i piedi buoni, abbiamo tifato per ragazze di Milena Bartolini come non credevamo di poter fare. E forse, malgrado tanti discorsi, non credevamo in loro. Il simbolo di questa ritrovata unità attorno al football è stata proprio lei, la ct di Reggio Emilia, che si è presentata con il tricolore, quello storico, al collo.

Il calcio salvato dalle ragazze che arrivano come in un crescendo, sospinte dai ragazzini dell'Under 20 di Paolo Nicolato, semifinalisti ai Mondiali di categoria in Polonia, con la stellina Andrea Pinamonti, scuola e proprietà interista, a brillare, e perfino da loro, dai fratelli maggiori della Nazionale di Roberto Mancini che travolge la Grecia e mette un'ipoteca alla qualificazione all'Europeo 2020.

La novità di queste emozioni è che vengono da un azzurro diffuso, non solo una squadra, ma diverse, per età, obbiettivi e sesso. Questo significa che tutto il movimento è in ripresa, che i club stanno valorizzando i settori giovanili, che la scelta della passata gestione della Federcalcio di investire sulle donne è stata lungimirante e che Roberto Mancini è il ct che aspettavamo per la Nazionale, capace di dare struttura a gioco e alla squadra. L'entusiasmo è contagioso. Forse non sarà ai livelli di un tempo, ma i risultati ci sono.

Godiamoceli.

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