Cronaca locale

La soldatessa non riesce a far partire il colpo. E il cannone al Gianicolo spara in ritardo

Piccolo incidente durante la storica cerimonia del mezzogiorno al colle del Gianicolo

La soldatessa non riesce a far partire il colpo. E il cannone al Gianicolo spara in ritardo

La soldatessa tenta di far partire il colpo del cannone, ma non ce la fa. Prova più volte, poi il collega l'aiuta. Al colle del Gianicolo lo storico mortaio ha fatto sentire il suo boato a Roma con qualche secondo di ritardo. Cose che succedono, ma un video sta scatenando i social.

La storia del cannone del Gianicolo

Il filmato, girato da più persone nello stesso momento, riprende la tradizionale cerimonia del Gianicolo che ogni giorno si ripete alle 12. "L'uso di segnare il tempo con un colpo di cannone fu introdotto dal Pontefice Pio IX il 1° dicembre 1847 per avere un segnale unico dell'ora ufficiale, anziché il suono scoordinato delle campane delle chiese cittadine - si legge nel sito ufficiale dell'Esercito italiano - La tradizione continuò anche con l'unità d'Italia. Il ​ca​nnone sparò fino all'agosto 1903 dal suo primo posizionamento a Castel S. Angelo, da dove venne spostato sulle pendici di Monte Mario, per poi essere definitivamente trasferito sul Gianicolo, esattamente il 24 gennaio 1904". Dopo la sospensione durante la II Guerra Mondiale, la tradizione venne recuperata nel 1959 in occasione del 2712 Anniversario della fondazione di Roma.

Il mezzogiorno nella Capitale viene ogni giorno scandito allo scoccare esatto del secondo. O quasi sempre. Sui social, infatti, sta circolando il video di una cerimonia dove le cose non sono andate secondo i piani. Non è possibile risalire alla data esatta in cui è stato girato il filmato diffuso, tra gli altri, anche dall'emittente locale Non è radio.

Quale cannone viene utilizzato

Il cannone utilizzato oggi è un obice - si legge nel sito dell'Esercito - "risultato di un assemblaggio della bocca da fuoco da 105/22 su affusto di 88/27 impiegati durante il 2° conflitto mondiale".

A gestirlo è una squadra del reggimento addestrativo del Comando Artiglieria.

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