Economia

Alitalia e Whirlpool, è doppio stallo

Ancora nulla di fatto al Mise per il nuovo socio del vettore, ed è giallo sulla proroga

Alitalia e Whirlpool, è doppio stallo

Su Alitalia «si chiude nelle prossime ore», ha detto ieri sera il vicepremier Matteo Salvini a Porta a porta. «Ci sono gli americani, Ferrovie dello Stato e si sta cercando un terzo partner; si parla di Atlantia, che si occupa di infrastrutture e sarebbe un partner naturale», ha proseguito il ministro dell'Interno precisando che sta seguendo il dossier «l'amico Di Maio, ma mi auguro che venga tutelato, al di là dei posti di lavoro, un business fondamentale». Al momento, però, non risulta che il gruppo della famiglia Benetton sia seduto a un qualsiasi tipo di tavolo istituzionale e, pertanto, l'ipotesi di un suo intervento non pare totalmente fondata.

E, in effetti, il ministro dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha assistito al deteriorarsi di due crisi aziendali che, al momento, non paiono di facile soluzione: oltre ad Alitalia, infatti, c'è lo stabilimento Whirlpool di Napoli con i suoi problemi occupazionali.

Ovviamente, è l'ex compagnia di bandiera a rappresentare il fallimento potenzialmente più pericoloso. Il termine per la presentazione delle offerte per il salvataggio del vettore resta fissato al 15 giugno, ma ancora nessun partner s'è fatto avanti per affiancare Fs (che dovrebbe acquisire il 30% della newco per rilevare il complesso), Delta (15%) e il Tesoro (15%).

Ieri s'è svolto un vertice tra il ministro, i commissari straordinari e l'ad di Fs, Gianfranco Battisti a Via Veneto. «Nessuno ha parlato di proroga», ha dichiarato il commissario straordinario Daniele Discepolo. «È stato un incontro solo tecnico», ha aggiunto l'altro commissario Stefano Paleari. Pertanto, lo slittamento di un mese del termine, opzione più probabile fino a ieri pomeriggio, non è ancora stata effettivamente formalizzata. L'unica certezza, al momento, è rappresentata dalle previsioni del decreto Crescita che consente di utilizzare la Cassa servizi energetici e ambientali, finanziata dalle bollette elettriche, per garantire 650 milioni dei 900 milioni di prestito ponte che Alitalia dovrebbe rimborsare. Una circostanza che rischia di far scattare anche la procedura di infrazione. «Non abbiamo ancora preso decisioni», ha spiegato ieri il commissario Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager, sottolineando che «dobbiamo ancora esaminare il decreto». Di Maio aveva detto che questa sarebbe stata «una settimana cruciale». A giudicare da quanto accaduto nulla si è mosso in quanto né Atlantia né Lufthansa hanno compiuto passi in avanti verso un'intesa.

Discorso diverso per lo stabilimento napoletano di Whirlpool per il quale era stata annunciata la chiusura. Ieri mattina il ministro ha pubblicizzato su Facebook la firma della procedura di revoca degli incentivi al gruppo Usa degli elettrodomestici. «È finita l'epoca in cui le multinazionali prendono i soldi dallo Stato e poi fanno quello che vogliono», ha detto. Immediata la replica dell'impresa. «L'azienda non intende procedere alla chiusura, ma è impegnata a trovare una soluzione che garantisca i massimi livelli occupazionali», ha reso noto un comunicato fiducioso in una distensione per il vertice di oggi al ministero.

La mossa autoritaria, però, non modifica il destino dei 420 lavoratori.

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