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Indossò la t-shirt choc sulla polizia. ​È consulente per una società presso Palazzo Chigi

Cathy La Torre indossò la maglietta "Frociaria di Stato". Lavora per Consedin Spa ed è "somministrata" alla presidenza del Consiglio. Polemica di Forza Italia

Indossò la t-shirt choc sulla polizia. ​È consulente per una società presso Palazzo Chigi

Quella foto ha fatto inevitabilmente discutere. Monica Cirinnà sorride al fianco di una donna che indossa una maglietta con i colori e il font della Polizia. Sul petto la scritta: "Frociaria di Stato". Dietro, un invito a Salvini: "Mettiti questa Matteo". È il Gay Pride di Roma, lo scorso 8 giugno. Un sindacato di polizia protesta ("offende e irride l'Istituzione") e la notizia si amplifica. Anche il Silp Cgil, sindacato che da anni aderisce ai Pride, condanna quella che considera una "provocazione inaccettabile e offensiva" che vilipende la divisa.

Le critiche piovono sulla Cirinnà, accusata dal segretario generale del Sap, Stefano Paoloni, di essersi "prestata a posare accanto a tale atto di vilipendio all'onorabilità di un Corpo dello Stato". Ma a finire nel mirino è anche chi indossa la t-shirt: lei è Cathy La Torre, avvocato, attivista per i diritti Lgbtq, co-fondatrice di GayLex ed ex consigliere comunale di Bologna dal 2011 al 2016. È nata a Erice (Trapani) e nel 1998 arriva a Bologna. Approda in Consiglio nelle fila di "con Amelia per Bologna con Vendola", poi forma il gruppo di Sel. Oggi si divide tra il lavoro di "avvocata", "pasionaria dei diritti", "consulente e Data Protection Officer (DPO)".

A far storcere il naso a qualcuno è il ruolo che La Torre ricopre - si legge su Linkedin - come "Consulente Senior per Consedin spa presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento Pari opportunità". "Si fregia di essere consulente presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ma dileggia un’istituzione dello Stato quale la Polizia con una maglietta offensiva", attacca Erika Seta, consigliere Comunale a Casalecchio di Reno dove La Torre risulta "responsabile della protezione dei dati" (Dpo).

Sul sito di Consedin Spa, la presidenza del Consiglio dei Ministri (in soldoni, Palazzo Chigi) appare tra i clienti insieme ai ministeri dell'Ambiente, dell'Istruzione, del Lavoro e tanti altri. La Torre, rispondendo ad un commento pubblico su Facebook, dice di essere "Dpo presso centinaia di Comuni, compreso la città di Lodi, Treviso, Montebelluna (non certo amministrati dal centrosinistra)" e di ricoprire "un incarico anche presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (in qualità di tecnico)". Si occupa, spiega lei al telefono, di "assistenza tecnica sulla progettazione europea, fondi Pon e inclusione sociale".

Nessuno mette in discussione competenze e capacità professionali, basta leggere i curriculum. Ma qualcuno trova inappropriata quella maglietta considerata "offensiva" nei confronti della polizia alla luce del suo lavoro presso Consedin presso la Presidenza del Consiglio. "Quello che mi sorprende - attacca Galeazzo Bignami, deputato di Forza Italia - è che nessuno alla Presidenza del Consiglio rilevi l’interruzione di un rapporto fiduciario che dovrebbe essere alla base di questi incarichi”.

Non la pensa così la diretta interessata. "Sono consulente di un'azienda privata che ha vinto un appalto di assistenza tecnica con la Presidenza del Consiglio - dice al Giornale.it - Sono una libera professionista che è stata temporaneamente somministrata all'ufficio Pari Opportunità". Nessun rapporto né nomina fiduciaria, insomma. "Io sono consulente presso Consedin e Consedin mi somministra di volta in volta dove viene richiesto. Non ho una postazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Non ci entro mai. Lavoro da remoto e ci andrò una volta al mese per prendere delle comande. Se andate lì e chiedete dove è Cathy La Torre nessuno saprà dirvelo". Per questo non capisce "cosa c'entri" il suo lavoro quella maglietta. "Io non rispondo - spiega - ai codici deontologici o normativi di chi è dipendente di una pubblica amministrazione o di consulente su nomina fiduciaria, perché non sono né l'uno né l'altro".

A settembre dell'anno scorso, l'onorevole Bignami aveva depositato un'interrogazione parlamentare sulla "consulenza" dell'avvocato. Ad agosto 2018, infatti, La Torre e altri presentarono un esposto contro il ministro Salvini sullo sbarco della nave Diciotti a Catania. Per Bignami "la circostanza legata al fatto che un consulente prestante servizio, seppur indirettamente, per la Presidenza del Consiglio, abbia firmato un esposto contro un Ministro del Governo, deve essere (...) quantomeno 'attenzionata'". Il deputato non ha ancora ottenuto risposta all'interrogazione. Ma intanto la polemica è riesplosa per quella t-shirt sulla "frociaria di Stato".

"Non ha vilipeso niente e nessuno, era una maglietta provocatoria nei confronti del ministro Salvini", dice La Torre che però assicura: "Non la indosserò più se qualcuno si è sentito offeso".

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