Cronaca locale

Omicidio del parco Lambro: arrestati due membri della gang "Barrio 18"

Due salvadoregni della gang "Barrio 18" sono stati arrestati a Milano per l'omicidio di Edgar Calderon

Omicidio del parco Lambro: arrestati due membri della gang "Barrio 18"

Arrestati i killer di Edgar Luis Calderon Gonzalez, il 32enne peruviano rapinato, picchiato e buttato nel fiume Lambro lo scorso 2 giugno; gli assassini sono due cittadini salvadoregni di 26 e 28 anni appartenenti alla gangBarrio 18”, rivale storica della MS13-Mara Salvatrucha.

L’aggressione è scaturita al Parco Lambro, dopo una grigliata, quando i due killer hanno avvicinato Edgar, che si trovava in compagnia di due amici (un ragazzo e una ragazza) e lo hanno minacciato con un coltello per farsi consegnare il cellulare; alla reazione del ragazzo, i due aggressori lo hanno massacrato di botte e spinto nel Lambro. Il suo corpo privo di vita veniva rinvenuto cinque giorni dopo, confermando così l’ipotesi dell’omicidio.

Come riportato da MilanoToday, il lavoro degli investigatori della Omicidi, guidati dal capo della mobile, Lorenzo Bucossi, è partito dalle immagini di una telecamera di sorveglianza, che ha ripreso i due aggressori mentre salivano a bordo di una Toyota Yaris ultimo modello. Gli agenti hanno quindi analizzato le oltre cinquemila targhe che potevano in qualche modo corrispondere alla vettura e sono arrivati al più giovane dei salvadoregni, che ha alle spalle un tentato omicidio di quando era ancora minorenne. L'intestatario di quella macchina, infatti, era proprio lui, che lo scorso 5 giugno - tre giorni dopo l'omicidio - era già finito in Questura perché fermato durante una rissa tra quindici persone al parco della Martesana prima di essere rilasciato perché l'indagine era ancora in corso.

Quando gli agenti della mobile si sono recati presso la sua abitazione in zona Stadera per arrestarlo, il soggetto in questione si era nascosto nel cassone del divano, con sopra i suoi familiari che cercavano di nasconderlo. Il suo complice veniva invece trovato in zona Bovisa.

Oltre alle immagini delle telecamere e alla targa dell’auto, gli investigatori hanno anche trovato i vestiti che i due indossavano la sera dell’omicidio; inoltre, i dati dei cellulari dei due aggressori hanno rivelato la loro posizione presso il Parco Lambro proprio la sera del 2 giugno.

L’omicidio di Edgar è avvenuto a tre mesi dal ritrovamento del corpo del 34enne salvadoregno Ernesto Odir Barrientos Tula “Necio”, membro storico della MS13, massacrato e sotterrato nelle campagne di San Giuliano da membri della sua stessa gang. L’omicidio del “Necio” pare sia scaturito in seguito a scontri interni alla gang e non è da escludere che la vittima stesse cercando di allontanarsi dalla MS13 e per questo motivo sarebbe stato ucciso, secondo la legge del “sangre por sangre” che prevede l’uscita dalla gang solo da morto. E’ inoltre ipotesi plausibile che l’ordine e le indicazioni siano arrivate direttamente da membri della MS13 in El Salvador, non soltanto per l’efferatezza dell’omicidio, ma anche perché si tratterebbe di un “pattern” già visto nella costa est degli Usa, dove le maras salvadoregne sono particolarmente attive.

Nel novembre del 2018, sempre a Milano, erano stati arrestati tre salvadoregni e un honduregno, due dei quali membri della MS13 a tutti gli effetti ed altri due “fiancheggiatori”, con l’accusa di tentato omicidio dopo aver aggredito un ragazzo, anch’egli salvadoregno, poi ricoverato in gravi condizioni ma fortunatamente sopravvissuto.

A Milano le maras salvadoregne sono da tempo un problema, basta pensare al controllore di Trenord Carlo Di Napoli che nel giugno del 2015 veniva aggredito a colpi di machete, durante un controllo di routine, da alcuni membri della MS13 che quasi gli amputavano il braccio. Il 3 luglio 2016 i mareros della MS13 uccidevano il diciottenne albanese Albert Dreni, aggredito in Porta Lodovica mentre cercava di difendere un suo amico aggredito dai mareros per futili motivi a bordo di un tram.

Tornando all'omicidio di Edgar Calderon, è più che lecito domandarsi per quale motivo due soggetti con alle spalle un tentato omicidio e diverse risse, membri di una gang tristemente nota negli Usa e America centrale, fossero liberi di circolare per la città invece di essere stati rispediti in patria; intanto si conta l'ennesima vittima.

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