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Salvini e Trenta ai ferri corti per scegliere il capo della Marina

Il ministro dell'Interno vuole Massagli, la titolare della Difesa Treu. Alta tensione anche durante l'ultimo Cdm

Salvini e Trenta ai ferri corti per scegliere il capo della Marina

È scontro aperto nel governo per la nomina del nuovo Capo di Stato Maggiore della Marina. Il prossimo 21 giugno il vertice della Forza armata di mare, ammiraglio Valter Girardelli, lascerà il suo incarico e ancora non si è trovato un accordo sul sostituto.

All'ultimo Consiglio dei ministri i giochi sembravano fatti. Il premier Giuseppe Conte propenderebbe per dare l'incarico al suo consigliere militare, ammiraglio Carlo Massagli, nome gradito anche al ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Nel corso dell'incontro, però, il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, secondo voci vicine a palazzo, si sarebbe presentata con una bozza di decreto di nomina per l'ammiraglio Paolo Treu, la cui moglie, dopo lo scandalo della maxi truffa all'Inps, aveva scritto una lettera accorata proprio alla titolare del dicastero di via XX Settembre in difesa del marito.

I presenti non avrebbero gradito l'uscita della collega, non allineata alle scelte del resto dell'esecutivo e la stessa, dicono bene informati, se ne sarebbe andata letteralmente sbattendo la porta. Sarebbe stato proprio Conte a riportare la calma e ora l'indirizzo sarebbe quello della scelta di Massagli, molto amato da tutti i marinai, anche perché lo stesso sarebbe l'unico, per età, poi destinato a poter diventare Capo di Stato Maggiore della Difesa.

La fumata bianca dovrebbe arrivare nel corso del prossimo Consiglio dei ministri, che si terrà tra martedì e mercoledì.

Le altre opzioni erano quelle dell'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, pare apprezzato dal Quirinale, però troppo avanti per età per poter diventare in futuro Capo della Difesa nel rispetto della turnazione Ema (Esercito, Marina, Aeronautica) o dell'ammiraglio di squadra Dario Giacomin, però troppo giovane. Per quel ruolo si dice che il ministro apprezzerebbe avere in futuro, come successori del generale Enzo Vecciarelli, il generale Nicolò Falsaperna, molto vicino sia alla Trenta che al marito.

Se Massagli dovesse non finire a fare il Capo della Marina, il rischio sarebbe che il prossimo Capo di Stato Maggiore della Difesa sarebbe un generale dell'Esercito. Cosa che, vista la sua vicinanza di alcuni generali, alla Trenta converrebbe per garantirsi un futuro, si dice ancora all'Interno dei palazzi. La regolare turnazione, come si ricorderà, era già stata spezzata dall'ex ministro Roberta Pinotti, che aveva preferito il generale dell'Esercito Claudio Graziano al destinatario del ruolo, generale dell'Aeronautica Pasquale Preziosa.

Peraltro, ieri la Marina Militare ha incassato una vittoria importante. A chiarirlo il sottosegretario alla Difesa, Raffaele Volpi: «Oggi ha vinto l'Italia - scrive -. Ho appreso che la Commissione Europea ha appena archiviato la procedura d'infrazione aperta contro il nostro Paese nel 2018 per le modalità di assegnazione dei contratti previsti dalla Legge Navale per un complessivo di oltre 5.5 miliardi di euro.

Ci accusavano di utilizzare le commesse per la Difesa come aiuti di stato alla cantieristica nazionale».

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