Una semplice foto rischia di far esplodere una vera e propria rivolta per le strade di Tbilisi. Nella serata di giovedì infatti, sui social si diffonde un’immagine in cui si nota il deputato russo Sergei Gavrilov seduto presso la postazione della presidenza del parlamento georgiano. Basta soltanto questo per portare in piazza centinaia di manifestanti, i quali ad un certo punto sfondano un primo cordone della Polizia e minacciano l’ingresso all’interno del parlamento.

Il perché della presenza del deputato russo a Tbilisi

Che qualcosa potesse in effetti accadere nella capitale georgiana, è nell’aria già a partire dai giorni scorsi. Questo perché proprio a Tbilisi è in programma, a partire da giovedì, la XXVI Assemblea generale interparlamentare ortodossa. Si tratta di una riunione che viene svolta dal 1993 ed ha cadenza annuale, oltre ad essere itinerante. Quest’anno l’onere di organizzare l’evento è proprio della Georgia, dunque già da mesi è prevista la presenza di una delegazione parlamentare russa nel paese.

Anche perché, come si può comprendere dal nome, l’iniziativa coinvolge i gruppi parlamentari di diversi paesi in cui sono presenti le chiede ortodosse. Anzi, la prima assemblea nasce proprio per volontà della Duma russa e del parlamento greco. A Tbilisi già da giorni le misure di sicurezza appaiono imponenti, ma nel complesso la situazione è calma fino a quando però non salta fuori l’immagine incriminata. La presenza sia di Gavrilov e degli altri deputati russi passa quasi inosservata, ma tutto degenera quando lo stesso Gavrilov viene notato seduto sulla poltrona occupata solitamente dal presidente dell’assemblea legislativa georgiana.

Una protesta che rischia di degenerare

Per molti manifestanti, il semplice fatto che un deputato russo sia seduto al posto del presidente viene considerato un vero e proprio affronto. Per questo la bagarre si scatena prima in aula, successivamente per strada. La ruggine tra Georgia e Russia si palesa nel giro di pochi minuti: i due paesi, che nel 2008 entrano anche in conflitto per la questione dell’Ossezia del Sud, non hanno rapporti diplomatici e nel paese caucasico in molti ambienti vige un sentimento anti russo molto marcato. Gavrilov inoltre, in passato avrebbe manifestato una posizione favorevole all’annessione di Ossezia del Sud ed Abcasia alla Russia.

Davanti al parlamento nel giro di poche ore si radunano diversi manifestanti, i quali iniziano a premere contro il primo cordone di poliziotti schierati a difesa del parlamento. Gli scontri causano diversi contusi ed il bilancio è pesante: complessivamente sono 70 i feriti, 14 di essi sono poliziotti. Questi ultimi, per evitare che i manifestanti entrino nel complesso parlamentare, sono costretti ad utilizzare gas lacrimogeni e proiettili di gomma. La situazione rientra soltanto in tarda serata, ma la tensione a Tbilisi appare ancora ben palpabile e riscontrabile.

E mentre torna a farsi vivo niente meno che l’ex presidente Mikhail Saakashvili, leader della protesta del 2004 ma adesso all’estero (naturalizzato ucraino) ed accusato di corruzione in Georgia, il quale afferma di sostenere i manifestanti in piazza, l’attuale presidente Salome Zurabishvili invita invece alla calma: “Le divisioni fanno il gioco della Russia”, dichiara il capo dello Stato. Intanto adesso i manifestanti chiedono le dimissioni del presidente del parlamento Irakli Kobajidze, reo di aver lasciato sedere Gavrilov nella sua poltrona.