Economia

"Rispami per oltre 1 miliardo in 5 anni sostituendo in parte le attezzature idrosanitarie"

Sostenibilità e risparmio idrico come fattori di competitività del made in Italy, all'assemblea di Assobagno. Il presidente Pastorino: "L’industria italiana ha investito moltissimo in ricerca e innovazione creando i prodotti più performanti del mercato internazionale". In crescita mercato interno e export

"Rispami per oltre 1 miliardo in 5 anni sostituendo in parte le attezzature idrosanitarie"

Sostenibilità e risparmio idrico come fattori di competitività e valorizzazione del made in Italy sui mercati globali: questo il tema principale dell’incontro che si è tenuto in occasione dell’assemblea annuale di Assobagno, l’associazione che rappresenta i produttori italiani di arredi per il bagno e fa capo a FederlegnoArredo, Federazione del Sistema Confindustria che sostiene lo sviluppo delle imprese, ambasciatrice del gusto dell’abitare italiano in tutto il mondo.

Il sistema arredobagno registra risultati positivi con una produzione destinata al mercato interno che nel 2018 ha registrato una crescita del +3%, come rileva il Centro Studi di FederlegnoArredo. Il comparto vale 2,7 miliardi di euro ed è un settore dinamico con 940 aziende e 19.950 addetti.

“La nostra assemblea è un’occasione preziosa per rispondere alle esigenze degli associati e quest’anno abbiamo scelto di focalizzare l’attenzione su un tema centrale per l’industria dell’arredobagno - spiega Paolo Pastorino, presidente di Assobagno -: non solo nell’ottica di un uso equilibrato di risorse limitate, ma proprio in termini di competitività e valorizzazione della produzione italiana sui mercati globali”.

Il successo italiano dei prodotti per il bagno si conferma infatti anche con una quota di export pari al 47% del fatturato complessivo. In particolare, sono i mercati europei che rispondono ai prodotti made in Italy, in testa la Francia, seguita dalla Germania - che assorbe oltre il 16% delle vendite estere totali - dal Regno Unito, che cresce a doppia cifra (+15,2%) ed è anche il Paese che presenta la maggiore crescita rispetto al 2017 (+12 milioni di euro), seguito da Stati Uniti (+5,1 milioni) e Spagna (+3 milioni).

Il convegno “Risparmio idrico: driver di sostenibilità, responsabilità sociale e competitività per il made in Italy” è stato un importante momento di confronto tra rappresentanti della politica e delle istituzioni, esperti e imprenditori a cui hanno preso parte Domenico Sturabotti, direttore di Fondazione Symbola, Yvonne Orgil, direttoredi European Bathroom Forum, Paulo Da Silva Lemos, dg Ambiente Commissione Europea, e l’onorevole Alberto Gusmeroli, vicepresidente della Commissione Finanze della Camera.

“L’Italia è al primo posto nell’Ue per i prelievi di acqua a uso potabile, con un alto tasso (47,9%) di dispersioni causate dall’inefficienza delle reti di distribuzione e un parco di attrezzature idrosanitarie – vasi e rubinetteria – obsoleto ed estremamente dispendioso in termini di consumi idrici - spiega il presidente Pastorino -. Una situazione che può e deve cambiare, anche grazie all’apporto dell’industria italiana del settore, che in questi anni ha investito moltissimo in ricerca e innovazione ed è in grado di offrire oggi i prodotti più performanti e sostenibili del mercato internazionale. Prodotti che arrivano a consumare tra il 25% ed il 70% di acqua in meno rispetto al passato, senza alcuna riduzione in termini di comfort ed efficienza. Le elaborazioni del Centro Studi FederlegnoArredo dimostrano che la sostituzione progressiva di una minima parte delle attuali attrezzature idrosanitarie porterebbe in 5 anni a un risparmio di oltre un miliardo di euro”.

Secondo le elaborazioni del Centro Studi di FederlegnoArredo, infatti, stimando per i nuovi prodotti un risparmio idrico medio del 50% e intervenendo ogni anno sul 5% del parco attrezzature sanitarie installate, in 5 anni si potrebbero risparmiare circa 453 milioni di euro per le utenze residenziali e circa 638 milioni di euro per le utenze non residenziali.

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