Cronache

L'Ong di Casarini "strappa" migranti alla Libia. E li carica sulla barca a vela

Mediterranea interviene dopo la segnalazione arrivata da Allarm Phone. Salvini: "È in acque libiche, vada a Tunisi"

L'Ong di Casarini "strappa" migranti alla Libia. E li carica sulla barca a vela

Detto, fatto. Il veliero di Mediterranea Saving Humans "strappa" altri migranti alla Guardia Costiera libica e carica a bordo 55 persone. I disperati sono dunque accalcati sulla "Alex", la barca "da crociera" da 20 metri che da ieri pattuglia la zona Sar di competenza attribuita alla Libia.

Stamattina l'Ong su Twitter informava i follower delle mancate segnalazioni di barconi in difficoltà. Ma non ha dovuto attendere molto. Intorno alle 15.45 Allarm Phone, il servizio che raccoglie le richieste di aiuto, riceve la chiamata da una "barca in pericolo" salpata dalle coste libiche. Immediatamente informa le autorità e, ovviamente, Mediterranea che subito si dirige verso il "gommone in pericolo con 55 persone, di cui 11 donne (una incinta) e 4 bambini". Casarini&co hanno contattato il centro di coordinamento italiano, che - come logico - ha ribadito la competenza della Libia che aveva "assunto il coordinamento dell'evento, inviando anche sul posto una motovedetta". A questo punto i buonisti avrebbero dovuto attendere le autorità di Tripoli, ma non l'hanno fatto. Il motivo? Ideologico. "Devono essere salvati - scrive Mediterranea online - non riportati in Libia".

Il caso Sea Watch e la scarcerazione di Carola sembrano aver dato nuova linfa alle organizzazioni solidali, pronte a sfidare l'Italia mentre la Libia minaccia di rilasciare tutti gli immigrati. Mediterranea lo ha detto forte e chiaro: nonostante la Mare Jonio sia sotto sequestro, ha deciso di mettere in mare il veliero fino ad ora utilizzato come nave da appoggio. La barca non è attrezzata per il search and rescue e se incontra dei naufraghi può solo fornire il primo soccorso. Poi avrebbe bisogno di trasbordare i migranti altrove. Nessun problema: al suo fianco navigano sia la Open Arms che la Sea Eye con altre due imbarcazioni meglio attrezzate.

Dopo circa un'ora dall'avvistamento, l'Ong dei centri sociali ha comunicato urbi et orbi che "tutti i 54 naufraghi sono stati salvati e si trovano adesso a bordo di Alex". Secondo Mediterranea la motovedetta libica sarebbe "arrivata tardi". In realtà, una volta sul posto, la Marina di Tripoli ha "intimato l'alt", ha seguito la barca a vela e solo successivamente si è allontanata dalla scena. I migranti ora sono tutti sul ponte della nave bialbero, probabilmente stretti. Se il veliero non avesse tirato a bordo gli immigrati, i libici li avrebbero soccorsi e ricondotti in Libia. "Gli immigrati presi a bordo da Mediterranea sono in acque libiche - attacca Salvini -e attualmente sono più vicini di decine di miglia nautiche alla Tunisia rispetto a Lampedusa. Se questa ong ha davvero a cuore la salvezza degli immigrati faccia rotta nel porto sicuro più vicino, altrimenti sappia che attiveremo tutte le procedure per evitare che il traffico di esseri umani abbia l’Italia come punto di arrivo". Ma la "Alex" è già sul piede di guerra e chiede "un porto sicuro" a Lampedusa.

Dove in queste ore sono sbarcate altre 55 persone, soccorse dalle motovedette italiane.

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