Cronaca locale

Deposito in fiamme a Settimo Altro rogo (doloso) di rifiuti

Incendio all'alba ma i dati escludono emissioni nocive Risparmiata proprio l'area dei conferimenti pericolosi

Deposito in fiamme a Settimo Altro rogo (doloso) di rifiuti

Oltre al dolo, la minaccia latente, viscida, prettamente mafiosa. Che consisterebbe proprio, secondo fonti investigative orientate quasi da subito verso l'ipotesi del rogo volontario, in ciò che dal punto di vista ambientale è, invece, la salvezza. Sì perché la parte più delicata dei rifiuti pericolosi e speciali trattati dalla «EffeC2 srl» - l'azienda di Settimo Milanese andata a fuoco ieri all'alba - non è stata intaccata dalle fiamme, come hanno spiegato da subito i vigili del fuoco in via Sabin, davanti allo stabilimento ormai ridotto a un enorme tizzone dove però non si sono registrate fortunatamente né vittime né feriti. Le cosiddette polveri derivate dal «processamento di scarti industriali» di cui tanto impropriamente si è cominciato a parlare mentre i dieci automezzi dei pompieri erano ancora nel pieno del lavoro sugli oltre 1.400 metri quadri su cui si estende dell'azienda, sarebbero infatti riposte in enormi pacchi che occupano un'ala dell'edificio che le fiamme non hanno nemmeno lambito, espandendosi invece in tutta l'area restante e bruciando gomma, plastica e legna. Un fatto questo che chi indaga non considera affatto casuale, vista soprattutto la particolare struttura dello stabile, che ha un «cuore», un capannone centrale e isolato dal resto dell'edificio, di circa 800 metri quadrati: se verrà accertato quindi che l'incendio è di origine dolosa, significa che qualcuno ha voluto mandare un messaggio minatorio ben preciso.

Eppure, almeno in apparenza, tutto sembra in regola o comune caratterizzato da parametri di normalità in questa vicenda verificatasi ancora una volta in Lombardia, ribattezzata di recente «terra dei fuochi» - come purtroppo tante altre zone in Italia teatro di incendi dolosi e controllate dalla criminalità organizzata - in una recente indagine della squadra mobile di Milano e della Dda. I titolari della «EffeC2 srl» ieri mattina erano sul posto sul posto e, per collaborare con Arpa, hanno fornito tutta la documentazione relativa alla loro attività produttiva. Dai primi accertamenti la ditta è risultata in regola e autorizzata, come ha spiegato in un comunicato il Comune di Settimo Milanese. Inoltre, mentre i vigili - che hanno spento l'incendio poco dopo le 8.30 ma sono stati costretti a lavorare per tutta la giornata non solo per essere certi di aver estinto completamente le fiamme, ma anche per raffreddare la parte posteriore del capannone, risultato pericolante -, i risultati delle prime rilevazioni di Arpa hanno subito tranquillizzato gli animi: non conteneva picchi di sostanze pericolose infatti l'enorme nube nera di fumo sprigionatasi sin dalle 5 di ieri mattina dallo stabilimento di via Sabin (ma il rogo sarebbe iniziato a notte fonda) visibile dalla Tangenziale ovest e da tutte le strade nella zona ovest di Milano e diretta, per il vento che spirava verso nord ovest, proprio verso il centro di Settimo.

La stessa Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente ha installato un'apparecchiatura di campionamento dell'aria sul tetto di un capannone attiguo alla «EffeC2 srl», ma i risultati delle analisi saranno disponibili non prima che sia trascorsa una settimana.

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