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Ora Londra paga Parigi per allontanare i migranti

I governi europei attaccano l'Italia sulle Ong, ma in Francia e Regno Unito le frontiere sono blindate, mentre la Germania rispedisce migliaia di migranti nel nostro Paese

Ora Londra paga Parigi per allontanare i migranti

Francia e Germania difendono a spada tratta le Ong e chiedono all’Italia di aprire i porti. Ma i proclami sul diritto del mare e sugli approdi sicuri, svaniscono quando si tratta di presidiare le proprie acque territoriali. Come ricorda La Verità, lo scorso anno Parigi e Londra, in un’operazione congiunta, hanno messo le manette ad una banda di passeur romeni che traghettava i migranti attraverso il tunnel della Manica. Un affare che fruttava alla banda oltre 3 milioni e mezzo di euro ogni anno e che gli è costato diversi anni di carcere. A nessuno, però, neanche alla sinistra d’Oltralpe, è venuto in mente di intervenire in loro difesa, come invece è successo con Carola Rackete.

In Francia chi agevola l’immigrazione clandestina viene semplicemente trattato da criminale. Non solo. A differenza del Mediterraneo, il canale della Manica, dove dall’inizio del 2019 circa 500 migranti hanno tentato la traversata, è militarizzato grazie alle sterline della Regina, che dal 2003 invia laute somme a Parigi per bloccare il transito dei clandestini da Calais a Dover. L’ultimo patto, quello firmato da Emmanuel Macron e Theresa May lo scorso anno, prevedeva un contributo di 163 milioni. Come se non bastasse a blindare le bianche scogliere dell’isola ci sono anche i jet della Raf e le motovedette della Royal Navy. Forse anche per questo nelle acque gelide del Canale della Manica non ci sono Ong pronte a salvare i naufraghi.

E chi riesce a varcare i confini, in ogni caso, viene puntualmente rispedito nel primo Paese d’approdo, che in questi anni è stato quasi sempre l’Italia. Tanto che, come ha messo in luce una recente inchiesta del Sole 24 Ore, nel 2019 il numero di migranti rimandati nel nostro Paese da Francia, Germania e Austria ha superato addirittura quello dei profughi sbarcati sulle coste del Sud. In testa alla classifica c’è l’Austria. Segue la Germania, con 710 rifugiati rimandati in Italia da gennaio a maggio del 2019. Nello stesso periodo sono approdati dal Nord Africa in 857. Per avere un’idea dell’entità del fenomeno basti pensare che nel 2018 Berlino ha espulso oltre 35mila irregolari, e di questi 1 su 3 è tornato nel nostro Paese. Anche Parigi non esita a respingere migliaia di persone a Ventimiglia.

Insomma, sembra che la solidarietà europea valga solo con i porti degli altri.

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