Cronaca locale

Ecco un tour nell'hinterland tra i coni gelato da passeggio

Quanti gusti da San Donato a Lainate: rinfrescandosi si possono (ri)scoprire anche chiese e antichi palazzi

Roberto Perrone

U n cono gelato, da passeggio come si diceva un tempo. Il gelato non ha più stagione, ma il suo trionfo rimane l'estate. Ecco un viaggio particolarmente goloso nell'hinterland milanese alla ricerca di gelaterie per rinfrescarci e luoghi da scoprire.

Partiamo con una tappa imperdibile per il Viaggiatore Goloso, alla gelateria San Giuda di San Donato Milanese, dove Alberto Sogaro (gelati) e Anna Massari (cioccolati) raccontano una storia di passione e di impegno. Qui si può cominciare con una ricca colazione con brioche siciliane e gelato, una pausa pranzo con yogurt, frutta fresca e secca e müesli, oppure dedicarsi a gusti freschi e particolari: mango, fichi neri e granita di caffè e opunzia. Color fucsia, l'opunzia è un fico d'India selvatico che cresce sulle scogliere del Salento. Viene raccolto da una signora di Trieste che poi invia i frutti, che danno un sapore erbaceo al gelato, ai ragazzi della San Giuda, patrono delle cause impossibili. Perché aprirla è stata una sfida. Meriterebbe una storia a parte.

Con l'opunzia, ci fermiamo di fronte alla chiesa di Santa Barbara, protettrice delle attività minerarie e della nuova città voluta da Enrico Mattei, presidente dell'Eni. Completata nel 1954 dall'architetto Mario Bacciocchi, ha tre portali e quello centrale è dei fratelli Arnaldo e Giò Pomodoro. Notevoli le opere all'interno: il soffitto di Andrea Cascella, la Madonna della Speranza di Bruno Cassinari, il grande mosaico della Crocifissione di Fiorenzo Tomea.

Cool è stata una delle prime gelaterie ad alleggerire i prodotti valorizzando la materia prima. Ha cambiato da poco gestione e si è trasferita da Concorezzo a Monza. A proposito di leggerezza, da provare la linea al latte di capra. Con il gelato, eccoci sotto i portici dell'Arengario, il luogo delle assemblee, eretto verso la fine del XIII secolo. Anche Simona e Giovanni, de «Il mondo di mezzo» a Usmate-Velate (ora anche a Monza) vengono da altre esperienze lavorative e sono stati folgorati dal gelato. Particolare il gusto di questa estate: Monza Reale Glacèe dove la fresca mentuccia si lega al profumo di rosa del Roseto di Monza. Veramente una pausa di freschezza. Particolare il luogo che visitiamo: la cappella Giulini della Porta conosciuta anche come oratorio san Felice nel cimitero di Velate, un esempio unico delle forme assunte dal cordoglio nell'Ottocento. Molte le sculture di pregio, come l'Ecce homo e la Preghiera dei morti di Vincenzo Vela.

A Seregno, cerchiamo un po' d'ombra nel Parco Brianza Nord con uno dei gusti dell'Albero dei Gelati. I fratelli Monia e Fabio con Alessandro, marito di Monia, danno molta importanza al rapporto con i contadini che forniscono la materia prima. Definiscono «contadino» il loro gelato e ogni settimana propongono un gusto salato, partendo da formaggi, funghi porcini, spezie, verdure di stagione e anche pesce. Ecco il salmone panna acida e aneto.

Ultima tappa ma non la meno importante da Sabrina Menozzi e Claudio Gorla della gelateria -16° di Lainate, a pochi passi da una delle più belle ville lombarde, la Visconti Borromeo Litta. Fu il conte Pirro I Visconti Borromeo intorno al 1585 a trasformare la proprietà di Lainate in un luogo unico con gli spettacolari giardini e il Palazzo delle Acque, conosciuto come Ninfeo. La residenza ospitò feste grandiose e fu meta di artisti e intellettuali come Stendhal, Johann Christian Bach, undicesimo figlio di Johann Sebastian, anche lui importante compositore. Ugo Foscolo vi sorprese la sua amante, Antonietta Fagnani Arese, tra le braccia di un altro uomo e le inflisse una punizione con «delle scudisciate sulle gentil terga». Ai giorni nostri avrebbe trovato consolazione da Sabrina e Claudio. Sabrina faceva la psicologia clinica, suo marito Claudio il fotografo. La loro «piccola bottega», come la definiscono, gronda di entusiasmo senza coloranti, conservanti e aromi artificiali. Gusti: il gelato di Pinocchio, al legno di botte del Jack Daniels in infusione per una notte e un accenno di cioccolato Dulcey per conferire rotondità; Kaori, sesamo nero e sakè; Profumo d'estate reloaded, gelato al cocco, profumato con olio essenziale di lime, pompelmo e arancia; Olè: crema leggera all'uovo, profumata con orchidea e variegato con amarena. E infine «Bau» un gelato per cani preparato con la supervisione di un veterinario.

Beh, più gelato da passeggio di questo.

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