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Usa, si è dimesso Alex Acosta, segretario al Lavoro

Trump ha pubblicamente ringraziato Acosta per il suo impegno istituzionale, senza però nominare ancora il successore di questi

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Il segretario Usa al Lavoro Alex Acosta si è appena dimesso dal suo incarico, annunciando tale decisione durante una conferenza stampa all’esterno della Casa Bianca e in cui era affiancato dallo stesso presidente Donald Trump.

Egli ha giustificato la sua uscita di scena evidenziando la “feroce campagna di stampa” esplosa contro di lui in merito alla sua precedente carriera di magistrato in Florida. A detta dei media, Acosta, quando era procuratore federale a Miami, avrebbe infatti “garantito l’impunitàa Jeffrey Epstein, magnate sessantaseienne newyorchese da poco arrestato per “abusi su minori”.

L’ex segretario, nella sua conferenza stampa di addio, ha appunto citato una recente inchiesta del quotidiano Miami Herald, che lo ha accusato di avere sottoscritto, nel 2008, un “accordo segreto” con Epstein, all’epoca già incriminato per molestie su ragazzine e prostituzione minorile, finalizzato a “evitare la galera” a quest’ultimo affidandolo ai“servizi sociali”. L’allora magistrato Acosta sarebbe quindi intervenuto personalmente per salvare dal carcere un “predatore sessuale” inviandolo in una “confortevole comunità di recupero a Palm Beach”. Sfuggendo alla prigione grazie al contributo cruciale del procuratore federale, il finanziere newyorchese, denuncia sempre il quotidiano, avrebbe continuato fino a oggi a perpetrare indisturbato violenze sessuali su “ragazze neanche tredicenni”.

Nell’annunciare recentemente le sue dimissioni, l’ormai ex segretario al Lavoro ha poi condannato il contenuto dell’accordo che, nel 2008, avrebbe consentito a Epstein di scampare alla galera, ma ha contestualmente additato la sottoscrizione del patto segreto come un’“iniziativa non mia, ma di alcuni procuratori impiegati presso il mio ufficio giudiziario”. Di conseguenza, l’affidamento ai servizi sociali del presunto predatore sessuale, che ha più volte vantato amicizie con lo stesso Trump, con Bill Clinton e con il principe Andrea del Regno Unito, sarebbe stata una sortita condotta all’insaputadell’allora magistrato Acosta.

L’ex membro dell’amministrazione federale ha successivamente espresso la propria “solidarietà” alle presunte 36 vittime degli abusi commessi da Epstein, biasimando allo stesso tempo la stampa per avere preferito “parlare giorno e notte di un singolo caso giudiziario” invece di soffermarsi sugli “straordinari dati sul lavoro e sull’economia” prodotti dalle riforme varate dall’attuale presidenza repubblicana.

Al termine dell’intervento di Acosta, il tycoon ha preso la parola per ringraziare quest’ultimo degli sforzi profusi finora nell’attività istituzionale e per segnalare che “non sarà facile trovare un degno sostituto del segretario uscente”.

Per il momento, la titolarità del dicastero del Lavoro verrà assegnata ad interim a Patrick Pizzella, vice del funzionario dimissionario.

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