Cronache

Sequestrato immobile dei clan: dentro pure un commissariato

Sequestrato un edificio per metà di Rocco Luca, arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio. La scoperta: dento pure un commissariato di polizia

Sequestrato immobile dei clan: dentro pure un commissariato

Un commissariato di polizia nell'immobile di proprietà anche di una famiglia legata ai clan. Lo si è scoperto solo quando la Guardia di Finanza ha sequestrato i beni della famiglia Luca.

Come riporta Il Messaggero, l’edificio che ospita il commissariato appartiene al 50% a Rocco Luca, figlio di Salvatore, finito in carcere lo scorso primo luglio assieme allo zio e al padre perché indagati con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio di proventi illeciti per circa un miliardo di lire che sarebbero stati loro forniti dalla famiglia dei Rinzivillo di Cosa nostra sin dagli anni '90.

Secondo quanto si apprende, i Luca sarebbero subentrati al 50% nella proprietà dell'immobile dopo che lo stesso era stato posto in vendita all'asta dal Tribunale di Ragusa nel 2012. La parte restante dell'edificio, invece, è di un commerciante dello stesso comune siciliano. E per il commissariato il Ministero dell'Interno ogni anno paga 105 mila euro per l'affitto.

A fare i nomi dei Luca sarebbero stati alcuni collaboratori di giustizia che hanno permesso agli inquirenti di individuare l’estesa rete di contatti con la criminalità organizzata e con alcune famiglie mafiose di Catania, tra le quali quelle dei Mazzei, dei Carateddi e dei Santapaola.

Le indagini del Gico di Caltanissetta della Guardia di finanza hanno permesso di accertare il cosiddetto sistema del “money laundering” effettuato attraverso spostamenti di capitali tra i conti dei vari componenti della famiglia e delle imprese che avevano avviato. Il “lavaggio del denaro sporco”, però, avveniva anche tramite “scontrini vincenti” del gioco del lotto.

Un funzionario di polizia in servizio prima a Gela e poi a Caltanissetta e ad Agrigento, sarebbe stato una sorta di “talpa” al servizio dei Luca.

A seguito dell'operazione degli inizi di luglio sono stati sottoposti alla misura cautelare del divieto di dimora nelle province di Caltanissetta e Ragusa numerosi appartenenti della famiglia Luca. Inoltre, tra Gela e Ragusa sono state sequestrate 7 aziende e disponibilità finanziarie e beni immobili riconducibili all'impero economico e finanziario della famiglia Luca, per un totale di 63 milioni di euro.

Le aziende sottoposte a sequestro sono Lucauto s.r.l., concessionaria molto conosciuta nella Sicilia orientale per il suo parco auto di lusso, Car Luca s.r.l., Terranova Immobiliare s.r.l., Immobilluca s.r.l., Luca Immobiliare S.r.l, Luca Costruzioni s.r.l., Mirto S.r.l.

Il Messaggero riporta anche un altro fatto particolare accaduto in passato e che vede come protagonista Salvatore Luca. Come da tradizione, domani a Gela si festeggia la Madonna delle Grazie, una ricorrenza molto sentita dalla popolazione. Alcuni anni fa, tra il disappunto dei cittadini, si rischiò la cancellazione della festa perchè l'auto sulla quale era posto il simulacro della Vergine Mariada portare in processione si era guastata.

Gela fu sconvolta dalla notizia. A quel punto, come un supereroe dei fumetti, intervenne Salvatore Luca che salvò la ricorrenza donando una nuova vettura ai frati Cappuccini.

Il gesto, spontaneo o no, gli fece conquistare la gratitudine di migliaia di fedeli.

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