Abu Bakr Al Baghdadi sarebbe vivo ed in grado di coordinare i vertici operativi dell’Isis ma, rispetto ai mesi scorsi, adesso si troverebbe in Libia. A dirlo ai media iracheni è l’ex ministro dell’interno di Baghdad, Baqir Jabr al Zubaidi. Quest’ultimo oltre ad aver avuto in mano il dicastero più delicato sul fronte della sicurezza, attualmente è anche uno dei membri più influenti del Consiglio islamico supremo in Iraq. Circostanza questa che rende le sue dichiarazioni sicuramente non di secondo grado.

Il califfo è realmente in Libia?

Al Zubaidi, nell’affermare che il ricercato numero uno nell’ambito del contrasto internazionale al terrorismo si trova in Libia, fa riferimento all’operazione contro le cellule dell’Isis ancora attive nel nord dell’Iraq lanciata nei mesi scorsi. Secondo Al Zubaidi, le informazioni raccolte durante queste settimane contraddistinte da blitz ed azioni volte ad indebolire l’Isis nelle province irachene di Al Anbar e Ninive confermerebbero come, da diversi mesi, Al Baghdadi non risieda più stabilmente in Iraq. Allo stesso tempo, il leader dell’ex Stato Islamico non sarebbe più nemmeno in Siria, confermando quindi quelle impressioni secondo cui Al Baghdadi oramai ha abbandonato il medio oriente.

“Sappiamo che è in Libia – afferma Al Zubaidi, così come riporta anche AgenziaNova – Trasmetterà un discorso dalla Libia per incitare le cellule dormienti in Iraq e in Medio Oriente a compiere operazioni terroristiche”. Il leader dell’Isis quindi potrebbe, entro pochi giorni, mostrarsi nuovamente in video magari con il deserto libico a fare questa volta da scenografia. Un modo per ribadire come la sua organizzazione punti molto a portare la jihad nel continente nero e dunque più vicino all’Europa. Del resto, già poche settimane addietro un leader libico dell’Isis lancia minacce e proclami dal cuore del Sahara in un video di quaranta minuti diffuso sui canali social della formazione terroristica.

La strategia dell’Isis di dirottare il suo baricentro in Africa

L’organizzazione nasce come costola irachena di Al Qaeda nel 2005, all’indomani della caduta di Saddam Hussein e della diffusione dell’ideologia jihadista in un paese alle prese con un vero e proprio vuoto di potere. Al Baghdadi prende le redini del gruppo fondamentalista nel 2010, un anno dopo è già impegnato in Siria dove affianca le cellule più estremiste dell’opposizione ad Assad nei primi mesi di guerra civile. Poi nel 2013 quella che appare nota come Al Qaeda in Iraq entra in contrasto con i jihadisti siriani di Al Nusra e nasce quindi la formazione jihadista nota da allora come Isis. Al Baghdadi guida i fondamentalisti alla conquista di territori sia in Iraq che in Siria, nel 2014 a Mosul è proprio lui a proclamare l’avvento del nuovo califfato a cui dà il nome di Stato Islamico. Il resto è storia molto recente: Siria ed Iraq riprendono il territorio, lo Stato Islamico scompare del tutto a fine 2018 con la caduta di Baghouz.

Da allora Al Baghdadi ha in mente di spostare l’asse jihadista in Africa. Lo afferma a chiare lettere nel suo ultimo discorso video, in cui incita i fondamentalisti africani ad unirsi alla causa e ad attuare altri piani di morte a due passi dall’Europa. Anche le ultime vicende terroristiche lo dimostrano: da aprile ad oggi, in Libia si contano almeno quattro gravi attentati dell’Isis, nel resto del continente nero il fondamentalismo colpisce nel Mali ed in Burkina Faso.

La Libia specialmente è un terreno fertile per l’Isis, che qui può sfruttare l’assenza di istituzioni centrali vere e proprie e l’attuale caos che contraddistingue il paese per ricostituirsi dopo le sconfitte subite tra Siria ed Iraq. Dunque che Al Baghdadi sia realmente nel paese nordafricano non è da escludere. Non vi è certezza, non almeno fino a quando non compaia in un video a testimoniarli, ma del resto la storia recente del leader dell’Isis è piena di contraddizioni ed incertezze: dato più volte per morto o per catturato, Al Baghdadi è ancora vivo e pronto a guidare lo Stato Islamico ancora una volta. E questa volta però, da una postazione più vicina all’Europa.