Cronache

Cucchi, a processo altri otto carabinieri

A giudizio con l'accusa di aver mentito sulle cause del decesso

Cucchi, a processo altri otto carabinieri

Otto carabinieri sono stati rinviati a giudizio per i depistaggi legati al pestaggio subito da Stefano Cucchi (Nella foto) nella Stazione carabinieri Appia la notte tra il 15 e 16 ottobre 2009 poche ore dopo il suo arresto. Lo ha deciso il gup di Roma, Antonella Minunni, che ha fissato l'inizio del processo al 12 novembre prossimo davanti alla settima sezione penala del Tribunale di Roma.

A finire sotto processo saranno il generale Alessandro Casarsa, all'epoca comandante del Gruppo Roma, il colonnello Francesco Cavallo, a suo tempo ufficiale addetto al comando del Gruppo Roma, il colonnello Luciano Soligo, all'epoca dei fatti comandante della Compagnia di Montesacro, da cui dipendeva il comando di Tor Sapienza (dove Cucchi venne portato dopo essere stato picchiato alla stazione Appia), e poi Massimiliano Colombo Labriola, luogotenente e comandante di Tor Sapienza, Francesco Di Sano, carabiniere scelto in servizio presso Tor Sapienza: per tutti l'accusa è di falso. Ci sono poi il colonnello Lorenzo Sabatino, già responsabile del nucleo operativo, e il capitano Tiziano Testarmata, già comandante della quarta sezione del nucleo investigativo, che rispondono di favoreggiamento ed omessa denuncia. Chiude la lista il carabiniere Luca De Cianni, militare autore di una nota di polizia giudiziaria, cui sono attribuiti il falso e la calunnia ai danni del supertestimone, il collega Riccardo Casamassima. Stando a quanto accertato dalla procura, la catena di falsi basati sulle note di servizio «taroccate» riferite allo stato di salute di Cucchi sarebbe partita da un input di Casarsa e aveva lo scopo di coprire le responsabilità di quei carabinieri che hanno causato a Cucchi «le lesioni che nei giorni successivi determinarono il suo decesso». Non a caso, è in corso davanti alla corte d'assise il processo a cinque militari, tre dei quali rispondono di omicidio preterintenzionale per essere stati gli autori del pestaggio, poi confessato mesi fa al pm e ribadito in aula da uno degli imputati (il vicebrigadiere Francesco Tedesco) che ha chiamato in causa i colleghi (anche loro a giudizio) Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro.

Stando al capo di imputazione, «Casarsa, rapportandosi con Soligo, chiedeva che il contenuto della prima annotazione fosse modificato nella parte relativa alle condizioni di salute di Cucchi».

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