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De Ligt, Godin, Manolas. Altro che bomber, la parola passa alla difesa

Le big della serie A investono sui difensori centrali. L'olandese pagato 75 milioni. Oggi le visite

De Ligt, Godin, Manolas. Altro che bomber, la parola passa alla difesa

Primo, non prenderle. In serie A sono tutti pazzi per i difensori, possibilmente centrali. Non fanno gol ma ora valgono come gli attaccanti. Basta guardare a quanto De Ligt (arrivato ieri a Torino, oggi visite mediche, domani la presentazione visto che la truppa di Sarri partirà nel weekend per la Cina) sia costato alla Juve: un affare da 75 milioni all'Ajax con tanto di stipendio da top player per il biondo ragazzone di Leiderdorp. 7,5 milioni a stagione, che arriverà a 12 con i bonus, per cinque anni e clausola rescissoria da 150.

La folle corsa ai difensori è iniziata di fatto, a livello di club europei, con gli 85 milioni sborsati a fine dicembre 2017 dal Liverpool per assicurarsi Virgil Van Dijk dal Southampton. Da allora anche gli elementi della retroguardia sono diventati pezzi pregiati del mercato, soprattutto in Premier League tanto che lo United dovrebbe a breve pagarne quasi 90 per Harry Maguire del Leicester. E in Italia le big, ma non solo, stanno provando a puntellare la parte nevralgica delle proprie difese. L'effetto Cristiano Ronaldo, l'attaccante più temuto e pagato del nostro calcio d'élite, continua.

L'affare a costo zero l'ha fatto l'Inter, prendendo gratuitamente Godin dall'Atletico Madrid (ingaggio da 4,5 milioni a salire fino a 6 per due stagioni e un'opzione per la terza). Prima di De Ligt, la Juve aveva già speso 66 milioni per i riscatti di Romero e Luca Pellegrini e per l'acquisto di Demiral (età media inferiore ai 23 anni); 36 i milioni messi sul piatto dal Napoli per Manolas, il 28enne greco strappato alla Roma, che ne ha già sborsati circa 26 complessivi tra parte fissa e bonus per l'atalantino Gianluca Mancini - è la cifra più alta spesa dalla Roma americana per un difensore - e che ora potrebbe tirarne fuori altrettanti per Aldeirweireld del Tottenham (più economica e meno prestigiosa sarebbe l'opzione Lyanco del Torino). E 25 ne ha chiesti il Liverpool al Milan per il centrale campione d'Europa Dejan Lovren, affare complicato per il legame che il calciatore ha con il tecnico dei Reds Klopp.

Quattordici i milioni - due per il prestito e dodici per l'obbligo di riscatto al Valencia - li ha tirati fuori la Sampdoria per l'ex interista Murillo, che fece espellere proprio CR7 nell'ultima sfida alla Juve in Champions League. E 17,5, ma per tre giocatori, li ha spesi il Bologna: le scommesse si chiamano Tomiyasu, 20enne giapponese del Sint-Truiden - massima serie belga - il 28enne del Suriname Denswil (era al Bruges) e il 25enne Bani del Chievo. Undici infine il costo di Denis Vavro, il 23enne slovacco del Copenaghen già agli ordini di Simone Inzaghi alla Lazio.

A costo zero l'approdo del milanista Cristian Zapata al Genoa e il ritorno di Bocchetti in Italia (dallo Spartak Mosca al Verona). Prestito per Rossettini al neopromosso Lecce con Preziosi che contribuirà a pagare il suo ingaggio per metà (400mila euro).

Perché anche le provinciali della A, per non prenderle, si affidano a difensori esperti.

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