Economia

Bmw sceglie un nuovo capo per lanciare la sfida negli Usa

Il consiglio si riunisce in America per nominare Zipse Segnale verso la Casa Bianca. Primo nodo l'elettrico

Bmw sceglie un nuovo capo per lanciare la sfida negli Usa

Si avvicina il Salone internazionale di Francoforte, quest'anno ai minimi di sempre per le tante defezioni (tutta Fca e Ferrari, tra gli assenti), e arrivano i primi colpi di scena. In Bmw Group cambia il timoniere: Harald Krüger lascia a quattro anni dalla nomina per fare spazio al nuovo ad, Oliver Zipse, fresco di battesimo da parte del consiglio di sorveglianza. L'avvicendamento era nell'aria da mesi: l'ipotesi era stata sollevata dalla stampa tedesca lo scorso marzo alla presentazione dei conti 2018 del gruppo. Zipse, 55 anni, ingegnere, già responsabile della produzione con la supervisione delle 31 fabbriche bavaresi nel mondo, subentrerà a Krüger dal 16 agosto, quando inizialmente era prevista una transizione non prima della primavera del 2020. Sarà dunque il palcoscenico di Francoforte la sua prima uscita da capo operativo.

Il via libera a Zipse non è arrivato da Monaco di Baviera, bensì da Spartanburg, nella Carolina del Sud. Il consiglio di sorveglianza presieduto da Norbert Reithofer si è riunito nella grande fabbrica americana dove nascono i Suv di Bmw, in vista di importanti decisioni che riguarderanno proprio questo impianto. La presenza al completo dello stato maggiore bavarese negli Usa potrebbe essere collegata al recente tweet attraverso il quale il presidente Donald Trump aveva anticipato che «presto i produttori tedeschi annunceranno attività nel Paese».

Reithofer ha descritto Zipse come un manager «in grado di assicurare a Bmw energie fresche per plasmare la mobilità del futuro». Il nuovo ad si concentrerà soprattutto sull'elettrico, visto come chiave di volta a beneficio della redditività.

L'esperienza di Krüger alla guida del gruppo ha avuto un inizio difficile. Al Salone di Francoforte del 2015, pochi giorni prima che i rivali di Volkswagen fossero travolti dal Dieselgate, l'allora nuovo ad di Bmw era stato colto da malore durante la sua prima conferenza stampa. Problema subito associato alla stanchezza accumulata durante un precedente viaggio.

L'ormai ex ad, capitato a dirigere il gruppo nel momento più difficile e di trasformazione del settore automobilistico - tra ripercussioni del Dieselgate, transizione verso l'elettrico, norme sulle emissioni, effetto Brexit, dazi americani in agguato e investimenti nella guida autonoma - si è trovato a che fare con un primo trimestre del 2019 negativo (calo del 74% dell'utile netto, a 588 milioni) a causa del maxi-accantonamento di 1,4 miliardi nel contesto di un'indagine avviata dall'Antitrust Ue. Un rosso comunque arrivato nella divisione auto bavarese dopo 10 anni. Agli azionisti, poi, non era piaciuto il sorpasso nelle vendite, subito nel 2016 da Bmw, a opera di Mercedes-Benz. A favore di Krüger gioca, però, la firma che ha apposto sui due migliori esercizi, nel 2017 e nel 2018, del gruppo di Monaco.

Al di là del forte incoraggiamento arrivato dal consiglio di sorveglianza, il nuovo ad di Bmw, Zipse, si troverà a gestire un 2019 caratterizzato da tante incognite.

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