Cronaca locale

Roma: allarme terrorismo rientrato. Siriano non sarebbe in Italia

L’allerta era partita in seguito a una intercettazione telefonica. L’uomo sarebbe stato pronto al suicidio nella Capitale, ma è stato rintracciato all'estero

Roma: allarme terrorismo rientrato. Siriano non sarebbe in Italia

È scattato ieri l’allarme terrorismo a Roma in seguito a una intercettazione telefonica. Un siriano avrebbe detto, parlando al telefono, “Domani a Roma andrò in paradiso. Frase che non lascia spazio a dubbi e fa intendere l’intenzione di un attentato suicida proprio nella Capitale. Immediatamente la Questura di Roma ha chiamato a raccolta tutte le volanti e gli agenti per cercare di pattugliare la città. Le Forze dell’ordine avrebbero anche una foto del giovane possibile attentatore.

Ancora dubbi invece sulle sue vere generalità. Sembrerebbe infatti che il ricercato abbia almeno tre profili diversi su Facebook e ancora non si sa se tra questi vi sia quello reale. Gli ordini diramati a tutti gli agenti li esorterebbero a chiamare immediatamente la Digos qualora dovessero intercettare l’uomo. L’Antiterrorismo, in questa difficile operazione, sarebbe supportato anche dai Servizi Segreti, scesi in campo per dare il massimo aiuto e fornire indicazioni sul modo più idoneo di procedere. Secondo le prime indiscrezioni si tratterebbe di un ragazzo 21enne nato in Siria, data possibile di nascita il 5 maggio del 1991.

Ancora però nessuna conferma da parte delle autorità che mantengono il massimo riserbo per non bruciare i tempi. Importantissimo in queste ore cercare anche di rintracciare eventuali contatti dell’uomo sul suolo italiano e su Roma. Si temeva che il ricercato potesse già trovarsi nella Capitale e colpire da un momento all’altro, ma sarebbe poi stato rintracciato all'estero. Nella foto tra le mani della polizia, scattata a Berlino, vi sarebbe un giovane con la barba, fotografato davanti alla Porta di Brandeburgo.

La Polizia italiana, grazie ai contatti continui con l'Antiterrorismo europeo, avrebbe escluso la presenza del siriano nel nostro Paese. A conferma di ciò sarebbe arrivata anche una comunicazione dal servizio segreto tedesco interno alle agenzie di intelligence italiane, che direbbe come gli ultimi messaggi tramite Facebook dell'uomo sarebbero partiti dalla Germania e non dall'Italia. Il Dipartimento di pubblica sicurezza avrebbe anche sottolineato come ogni giorno vi siano diverse segnalazioni in proposito e come tutte vengano controllate.

Allarme rientrato quindi nella Capitale, ma resta alta la guardia.

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