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"Affidi da cambiare, la nostra legge è pronta"

La presidente della Bicamerale per l'infanzia: «Odio sia silenzi sia propaganda»

"Affidi da cambiare, la nostra legge è pronta"

«Sul caso Bibbiano non so se mi fanno più schifo i silenzi indifferenti o le urla propagandistiche». Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia e presidente della Commissione bicamerale per l'Infanzia, è esasperata.

A che urla si riferisce, onorevole Ronzulli?

«Ho visto la Meloni col megafono, Salvini con lo striscione che reclama commissioni di inchiesta, Bonafede che annuncia squadre speciali, Di Maio che fa video Facebook per accusare il Pd non si sa di che, il Pd che ribatte che sono stati i grillini a dare soldi alle associazioni sotto accusa. Basta! La politica, e il governo in primo luogo, devono piantarla di usare il caso Bibbiano per scopi propagandistici, e fare il proprio mestiere, cioè le leggi».

Lei ha già presentato un testo, che reazioni ha avuto?

«A Salvini lo ho consegnato, ma non ho saputo più niente. Quanto a Di Maio, ho provato quattro volte a telefonargli e non ha mai risposto: sarà stato impegnato su Facebook. Ora vedo che si è svegliato il ministro della Giustizia: eureka! Peccato che Bonafede si sia dimenticato di avere già a disposizione tutti i ferri del mestiere per risolvere una volta per tutte gli obbrobri».

Gli obbrobri (presunti) di Bibbiano?

«No, su quelli è la magistratura a dover indagare e trovare prove alle accuse. Io mi occupo, e vorrei che la politica si occupasse, delle cose concrete: le norme che regolano il sistema degli affidi sono vecchie, risalgono spesso agli anni '50 e assolutamente inadeguate. Garanzie inesistenti, costi incontrollati: il groviglio da dipanare è enorme».

E quanto ci costa?

«Non esiste un registro degli affidi, né una contabilità certificata: lo Stato paga, ma non sa quanto. Secondo le stime ci sono almeno 50mila bambini allontanati dalle famiglie e 100mila affidati ai servizi sociali. Il costo collettivo è di 4,5 miliardi l'anno, mentre ogni giorno gli enti locali spendono circa 12 milioni. Le rette delle case-famiglia variano enormemente, e il giro d'affari aumenta. Un intervento legislativo è urgente, assai più della propaganda sulla pelle dei bimbi».

La sua pdl cosa propone?

«Un osservatorio ad hoc e un registro degli affidi, con standardizzazione dei costi. L'affidamento deve essere disposto solo previa decisione del pm con decreto motivato. E va assicurato il diritto alla difesa sia del bambino che dei genitori, attraverso curatori speciali e difensori d'ufficio. Le indagini dei servizi sociali devono essere rese trasparenti con videoregistrazioni e verbalizzazioni. Non mi interessa la primogenitura: la mia proposta può essere emendata e migliorata.

Ma, cari colleghi politici, smettiamola con le strumentalizzazioni di un'inchiesta e facciamo il nostro dovere di legislatori».

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