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Anche Prodi per l'inciucio Pd-M5s: "Sì a maggioranza 'Ursula'"

Dopo Massimo D'Alema, anche Romano Prodi benedice l'ipotesi di un'alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle. "Le elezioni - scrive sul Messaggero - sono l'ultima ratio. Sì a una coalizione filoeuropea nel nome di Ursula von der Leyen"

Anche Prodi per l'inciucio Pd-M5s: "Sì a maggioranza 'Ursula'"

Le elezioni sono "una patologia, l'ultima ratio". Per questo bisogna preparare "le basi di una maggioranza costruita attorno a un progetto di lunga durata, sottoscritto in modo preciso da tutti i componenti della coalizione". Cioè Pd e Movimento 5 Stelle. Dopo Matteo Renzi e Massimo D'Alema, anche Romano Prodi - in un editoriale sul Messaggero - si schiera a favore di un'alleanza in Parlamento tra dem e pentastellati. Un accordo che, per il Professore, dovrebbe ricalcare quello che ha portato all'elezione alla presidenza della Commissione europea di Ursula von der Leyen, votata anche dal Movimento 5 Stelle (a differenza della Lega).

Secondo Prodi, una coalizione con i dem è un "compito difficilissimo ma non impossibile", che dovrebbe culminare in un contratto di governo basato su alcuni punti chiave: Europa, "riorganizzazione degli strumenti necessari per la ripresa economica", difesa dei diritti civili e sociali (welfare, scuola, sanità), politiche dell'immigrazione concertate con la Ue". "Ma sarà certo facile - precisa il due volte premier - trovare l'unità necessaria per definire questo programma fra partiti che si sono tra di loro azzuffati per l'intera durata del governo e che hanno perfino un diverso concetto del ruolo delle istituzioni nella vita del Paese".

Prodi: "L'Italia ridiventi membro attivo Ue"

Dunque il Professore auspica un "qualcosa che possa perlomeno potersi paragonare a un congresso di partito", specie per il Movimento 5 Stelle, ma anche per il Pd nel quale è necessario "aprire un dibattito così che la posizione prevalente possa portare avanti in modo credibile e fermo le decisioni prese, senza che esse vengano continuamente messe in discussione anche ponendo sul tavolo ipotesi di scissione". Sullo sfondo, infatti, c'è la spaccatura tra zingarettiani e renziani, che potrebbe però rientrare in nome della "responsabilità". E della comunanza con i valori dell'Europa tanto che, sostiene ancora Prodi, "l'accordo (con il Movimento 5 Stelle, ndr) deve prima di tutto fondarsi sul reinserimento dell'Italia come membro attivo dell'Unione europea".

"Sì alla coalizione 'Orsola'"

Ecco perché, insiste il Professore, "forse bisognerebbe battezzare questa necessaria coalizione filoeuropea 'Orsola', la versione italiana del nome della nuova presidente della Commissione europea. Deve essere un accordo duraturo: non per un tempo limitato ma nella prospettiva dell'intera legislatura". Quindi fino al 2023. O magari anche meno.

Ma in nome dell'Europa.

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