Economia

L'asse Alitalia-Fs torna in discussione

Saltato l'incontro con Delta, si aspettano i nuovi ministri di Tesoro e Infrastrutture

L'asse Alitalia-Fs torna in discussione

Partiamo dal calendario. Martedì era in programma un incontro tra i commissari Alitalia e i sindacati: cancellato. Per domani era stato annunciato un faccia a faccia ad Atlanta tra le parti italiane della cordata e il socio Usa Delta: cancellato. Il 6 settembre è in programma uno sciopero di 24 ore del personale di volo: confermato. Il 15 settembre è fissata la scadenza per la presentazione delle offerte vincolanti e del piano industriale: quasi sicuramente sarà rinviata. Come si vede, per Alitalia, la confusione regna sovrana: senza governo, la fase più delicata per il salvataggio si sta rivelando più complicata. Molti si chiedono: può ancora saltare tutto? L'impressione è di no: anche se tra i soci della cordata dovessero inasprirsi i contrasti il punto di non ritorno sembra superato. Vediamo la questione punto per punto.

Cassa: stando agli ultimi numeri ufficiali, dei 900 milioni del prestito ponte a fine luglio ce n'erano ancora 413. Molti però sono incassi per voli non effettuati, quindi da qui a novembre (com'è tipico) i costi supereranno i ricavi e si brucerà liquidità. Il tempo stringe e sarebbe imbarazzante se il nuovo governo fosse chiamato a prestare altro denaro. Va ricordato che questo sarà il terzo governo con cui ha a che fare l'amministrazione straordinaria.

Contrasti: In questo momento la situazione è depotenziata perchè uno dei soggetti principali, il Mef, è in attesa di ministro e strategie. I tre partecipanti oltre al Mef, le Ferrovie e Atlantia non hanno grande sintonia con la controparte americana Delta, o meglio, sono un po' seccati. Quella, coerente con i propri interessi, vorrebbe reclutare Alitalia nella nuova alleanza intercontinentale Blue Skies in una posizione subordinata. Gli italiani - che puntano sul lungo raggio, dove si fanno gli utili - non ammettono che la compagnia sia costretta a portare acqua al mulino di Delta. Il braccio di ferro è serrato.

Alleanze: Blue Skies prevede l'ingresso di Alitalia solo come socio sussidiario, il cui ruolo sarebbe quello di operare su tratte e con tariffe decise da altri, versando laute commissioni ma senza governare il proprio business. Socia di Blue Skies (con Delta, AF, Klm) è anche Virgin Atlantic, partecipata da Delta, e con essa entra in gioco l'hub di Londra per competere con l'alleanza rivale, British-American. Il rapporto Alitalia-Blue Skies è stato prenegoziato dai commissari, ma Atlantia e Ferrovie, messe a fuoco le perplessità, hanno riaperto le discussioni, in sintonia anche con il sindacato, che infatti sciopererà proprio per questo tema.

Intermodalità: C'è da capire se il nuovo governo confermerà il cardine di tutta l'operazione, l'integrazione tra treno e aereo, e le linee assegnate all'ad di Fs, Gianfranco Battisti. Si tratta di chiarire che l'integrazione non si fa colo con i biglietti ma con le infrastrutture, per le quali occorrono anni. Questa visione è essenziale per capire quanto profondo sarà il rinnovamento delle reti, e quanto sarà semplice marketing.

Governo e opposizione: l'attesa è rivolta a capire chi sarà il nuovo ministro delle infrastrutture, al quale sarà affidato il dossier. Il Pd al governo ha vissuto la deludente stagione di Etihad, finita con il fallimento: scottato una volta, andrà legittimamente cauto, mentre i 5stelle non hanno mai fatto mistero di essere favorevoli a riportare Alitalia in orbita statale.

Ma sulla vicenda, che avrà in autunno ancora momenti di tensione, specie quando si riparlerà di esuberi, questa volta c'è da aspettarsi un'opposizione leghista pesantissima.

Commenti