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Algeria: arrestato il leader del Fronte che appoggia l'autonomia del sud Sahara

Il dirigente del Fronte Polisario, Mostafa Salma Sidi Mouloud, è noto alla stampa araba per aver chiesto a tutti i sahrawi di tornare in Marocco, che sostiene il piano di autonomia della regione

Il dirigente del Fronte Polisario, Mostafa Salma Sidi Mouloud, noto alla stampa araba per essersi pentito e aver chiesto a tutti i sahrawi di tornare in Marocco, e' stato arrestato ieri mentre cercava di rientrare al campo profughi di Tinduf, in Algeria, dove si trova la sua famiglia. L'uomo, che ricopriva l'incarico di capo della polizia del Fronte Polisario, e' stato fermato ieri mattina verso le 8 dopo essere entrato in territorio algerino dagli uomini del suo stesso gruppo che lo hanno portato in una localita' sconosciuta. Secondo quanto riferisce la tv satellitare 'al-Arabiya', l'uomo e' stato fermato ieri alle 8 del mattino mentre si trovava Tismi Mahriz, a 30 chilometri dal confine mauritano, da alcuni agenti della sicurezza del Polisario e da allora non si hanno piu' sue notizie. Contattato il 16 settembre a Ziuirat nel deserto della Mauritania, dove si trovava in viaggio verso Tindouf, Mouloud aveva rivelato di temere per la vita sua e quella dei suoi familiari, ma di voler comunque andare nel campo per invitare i sahrawi a ritornare con lui in Marocco. "Ho deciso di tornare a Tinduf nonostante le minacce di morte subite da parte dei dirigenti del Fronte - ha spiegato - perche' e' li che ho trascorso tutta la mia vita e non conosco altri luoghi che quel campo profughi. Voglio liberare il imo popolo dalla schiavitu' del Polisario". Mouloud, esponente di spicco del Fronte, e' noto alle cronache marocchine perche' lo scorso 9 agosto ha tenuto una conferenza stampa a Smara, nel sud del Marocco, in cui ha annunciato la sua intenzione di sostenere il progetto di autonomia del Sahara presentato all'Onu dal governo di Rabat nel 2007. "Sono cosciente del fatto che la mia vita e' in pericolo - ha aggiunto - ma ho deciso di tornare a Tinduf perche' voglio dire a tutti che la politica che sta seguendo l'attuale direzione del Polisario e' sbagliata in quanto, invece di fare gli interessi del popolo sahrawi, pensa solo a mantenere la propria casta. Io voglio riportare il mio popolo nelle nostre terre perche' questo e' il mio obiettivo finale".
Il territorio del Sahara Occidentale, grande come l'Italia ma abitato solamente da circa 400 mila persone, è de facto governato dal Marocco dalla metà degli anni Settanta.
Lo statuto internazionale della regione, che fu colonia spagnola, non è definitivo e l'ONU lo considera un territorio conteso. Alcuni paesi (arabi) riconoscono formalmente l'annessione al Marocco, altri (come l'Unione Europea) la accettano nei fatti, altri ancora (perlopiù africani e sudamericani)riconoscono invece la Repubblica Araba Saharaoui Democratica, stato virtuale proclamato nel 1976 dal Fronte Polisario, movimento di tendenza marxista che ha combattuto armi alla mano per fare del territorio uno Stato indipendente ma non lo ha mai governato. Dopo 15 anni di guerra nel deserto, nel 1991 il Marocco ha stabilizzato il suo controllo del 90 per cento dell'area grazie alla sua superiorità militare e ad un sistema di quindici avveniristici muri difensivi che attraversano il deserto per migliaia di km.

I guerriglieri del Polisario hanno firmato un armistizio e si sono trincerati nel loro insediamento in Algeria, nei pressi di Tindouf (l'Algeria da molti anni li sostiene politicamente e logisticamente ospitando anche decine di migliaia di saharaoui che lì si sono trasferiti ai tempi della guerra.

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