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Addio mondiali d’atletica. L’occasione persa a 40 anni dagli ultimi

La Fidal ha ritirato la candidatura, mancavano le risorse economiche. Abodi: "Business plan in ritardo"

Addio mondiali d’atletica. L’occasione persa a 40 anni dagli ultimi

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A un passo dal traguardo e all’antivigilia dell’inizio dei Mondiali indoor, nei quali l’Italia ha grandi possibilità di ben figurare, la Fidal ha ritirato la candidatura di Roma per i Mondiali 2027 di atletica. Una decisione inevitabile dopo il no del Governo alle garanzie economiche di 85 milioni sui 130 previsti nel budget calcolato dallo studio Deloitte (che aveva anche previsto un ritorno di 160 dalla sola fiscalità). Sarà dunque Pechino, unica candidata e con il sostegno del governo cinese di 180 milioni di dollari, a ospitare la rassegna iridata.

Un’occasione persa: eravamo riusciti a riportare gli Europei nella Capitale, in programma a giugno, dopo 50 anni, non siamo riusciti a fare lo stesso per i Mondiali 40 anni dopo Roma 1987. Nella missiva inviata al presidente Coe e al chairman della Commissione di valutazione Pihlakoski, la Fidal ha comunicato il ritiro della candidatura: nella lettera di garanzia inviata dal Governo nei giorni scorsi mancava infatti «un tassello di primaria importanza», ovvero la copertura dell’intervento economico di 85 milioni, contributi pubblici necessari per l’organizzazione dell’evento con varie voci di spesa previste nel protocollo di World Athletics tra cui l’ospitalità e il viaggio per i partecipanti e i rappresentanti della Federazione mondiale e i premi per gli atleti.

Il sostegno del ministro dello Sport Abodi e di quello dell’Economia Giorgetti era arrivato ma nell’invio della candidatura alla World Athletics era stata fatta presente «la necessità di un ulteriore passaggio parlamentare per la formalizzazione delle garanzie finanziarie richieste». «Il Governo ha fatto tutto il possibile, anche chiedendo a novembre 2023 alla Fidal di predisporre un business plan, documento che è stato presentato solo il 24 gennaio», così ieri Abodi. Che ha replicato anche all’assessore di Roma Capitale Onorato («il no della Meloni equivale a quello dell’ex sindaca Raggi ai Giochi»): «Attendiamo ancora di sapere il contributo del Comune per gli Europei...». Surreale l’intervento della stessa Raggi che osteggiò Roma 2024: «Spiace molto per il no del governo... e sulle Olimpiadi le parole "non ci sentiamo di prendere un impegno finanziario che potrebbe gravare in misura imprevedibile sull’Italia" furono pronunciate da Monti e non dalla sottoscritta...».

Per Mei la candidatura - un’idea nata in agosto - era «molto più che apprezzata in ambito internazionale» e la Federazione mondiale aveva già effettuato sopralluoghi in città e all’Olimpico.

Resta il rammarico di aver perso un evento che avrebbe giovato all’Italia e a un movimento che continua a sfornare talenti.

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