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Niente più Usa per Arianna Fontana: pace fatta con la Federazione?

Il presidente del Coni Malagò chiude il caso: "Ci siamo sentiti diverse volte, garaggerà per l'Italia e questa penso sia una bella notizia"

Niente più Usa per Arianna Fontana: pace fatta con la Federazione?

Arianna Fontana disputerà Milano-Cortina 2026 gareggiando per l'Italia. Si è risolta con il lieto fine la querelle tra la Fisg e la campionessa di short track, che nelle scorse settimane aveva ipotizzato una eventuale partecipazione ai Giochi invernali con i colori della nazionale statunitense. Di fatto l'olimpionica è stata lontana dal ghiaccio per un anno, ma come ha tenuto a ricordare non è stato "sabbatico" bensì un anno di stop di protesta contro la federazione per delle decisioni dannose nei suoi confronti.

"Mi ha chiamato lo scorso fine settimana e ci siamo sentiti diverse volte. Ci tengo a dirlo: non è in discussione che Arianna Fontana non continui a gareggiare per Italia e penso questa sia una bella notizia". Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a margine della presentazione del Volley-Scuola. "Non dico - ha spiegato Malagò parlando dello sfogo col quale Arianna Fontana lasciata capire di voler gareggiare per gli Stati Uniti - che sia stata male interpretata, ma non ha avuto la precisione di raccontare il suo stato d'animo dovuto ad alcune considerazioni fatte in alcuni momenti della sua carriera - ha aggiunto -Ne ho parlato anche con Gios, se ci sono delle questioni aperte vanno circostanziate. Poi chi deve giudicare farà le sue valutazioni. Ma alla fine di queste telefonate la mia fiducia in Arianna è al 100% immutata".

Lo sfogo social

Il caso era esploso nuovamente dopo il lungo sfogo social del 25 gennaio scorso, quando la pattinatrice era tornata a parlare del rapporto complicato con la Federazione Italiana Sport del Ghiaccio: "La mia fiducia nello staff tecnico e federale è irrecuperabile - spiegava in uno dei passaggi più duri -. Ho davanti a me decisioni importanti da prendere e tutte le carte sono sul tavolo, anche quelle che pensavo non avrei mai preso in considerazione". L'atleta si era aperta ai fan di ritorno da Salt Lake City, dove si è allenata anche per "vedere cosa hanno da offrire gli Stati Uniti e la città nel caso dovessi continuare il mio viaggio olimpico".

La denuncia per i maltrattamenti alle Olimpiadi di Pyeongchang

Proprio in occasione delle Olimpiadi di Pechino, tuttavia, erano finiti sulla bocca di tutti i contrasti con la sua Federazione, legati principalmente alla scelta di farsi allenare dal marito, Anthony Lobello, allontanandosi dalla squadra italiana e dai tecnici della Fisg. Arianna aveva anche denunciato di aver subito maltrattamenti durante le Olimpiadi di Pyeongchang del 2018 da parte di altri atleti azzurri, proprio a causa delle sue decisioni. Il presidente federale, Andrea Gios, aveva parlato di "accuse che hanno distrutto il clima della squadra" e a quel punto la pattinatrice azzurra già un anno fa aveva paventato l'ipotesi di non prendere parte alle Olimpiadi italiane, o comunque di farlo sotto un'altra bandiera.

Lo scontro con la Federazione

Durissima era arrivata la risposta della Fisg, che aveva espresso in una nota "stupore e rammarico per le gravi esternazioni di Arianna Fontana" che "per nulla giovino alla ricerca di una soluzione comune" in vista di Milano-Cortina 2026. "La Fisg ha lavorato perché l'atleta fosse posta nelle migliori condizioni per competere ai massimi livelli, impegnandosi a garantire 200mila euro a stagione a copertura delle sua spese di preparazione, cifra peraltro lontanissima da quella irraggiungibile richiesta - si precisava -. Di certo la Fisg non tollererà ulteriori accuse, avvertimenti o intimidazioni da parte di Fontana".

Sulla questione era intervenuto anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi:"Sono in contatto con Arianna Fontana e avevo un appuntamento con lei, ma purtroppo mi si è stravolta l'agenda. Non mi ha parlato di questa prospettiva, ma da ministro per lo sport farò di tutto affinché questo non avvenga". E ancora il presidente del Coni, Giovanni Malagò: "Sono profondamente amareggiato dalle frasi che ho letto. Non voglio aggiungere altro per rispetto alla straordinarietà dell'atleta, però onestamente, non solo in qualità di presidente del Coni, ma a livello umano e in nome del rapporto personale e dell'affetto che mi lega a lei e che tutti conoscono, mi sento di dire che sono rimasto sinceramente molto dispiaciuto per quello che ha dichiarato. Mi aspetto che mi chiami per chiarire".

In attesa di conoscere i particolari della riappacificazione il caso sembra essere finalmente risolto. E il rischio di vedere, la più titolata atleta italiana di ogni tempo, gareggiare sotto la bandiera di un'altra Nazionale e Federazione, è per fortuna scongiurato. Sarebbe stata di sicuro la sconfitta più grande.

Per tutti.

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