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Rugby, Italia travolta 60-7 dalla Francia

A Lione invece di giocarsi l'accesso alla finale l'Italrugby non è mai in partita e viene strapazzata dai padroni di casa della Francia, incassando l'ennesima sconfitta pesante. Il mondiale dell'Italia finisce nel peggior modo

Rugby, Italia travolta 60-7 dalla Francia
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Doveva essere la partita della riscossa dopo il tracollo con la Nuova Zelanda, quella della possibile impresa, del primo passaggio ai quarti di finale. Alla fine degli 80 minuti, invece, al Parc OL festeggia solo la Francia, che schianta per 60-7 un’Italia troppo brutta per essere vera infliggendo l’ennesima sconfitta pesante al quindici di Kieran Crowley. Già dal primo minuto gli Azzurri sono troppo nervosi, troppo fallosi e non riescono in alcun modo a contrastare l’aggressività e la fisicità francese. In pochi minuti l’Italia va sotto e non riesce mai a tornare in partita. Decisamente il modo peggiore di salutare il mondiale per gli Azzurri che avranno moltissimo da recriminare. I padroni di casa finiscono primi nella pool A e volano ai quarti di finale. Per l’Italia, invece, la Coppa del Mondo di rugby finisce con l’ennesima delusione.

La partita

La domanda che tutti i tifosi dei Bleus presenti al Parc OL di Lione è una sola: come giocherà la Francia senza il capitano e bandiera Antoine Dupont, che dal debutto al Sei Nazioni nel 2017 ha saltato solo tre partite per i transalpini? I tanti tifosi italiani presenti, invece, sperano che stavolta gli Azzurri almeno riescano ad evitare una batosta memorabile. Tecnicamente i ragazzi di Crowley possono ancora accedere per la prima volta nella storia del rugby italiano ai quarti di finale del mondiale ma, onestamente, neanche il tifoso più scatenato pensa che le cose finiranno davvero così. La Francia, comunque, questa partita deve vincerla per forza, portando a casa anche il punto di bonus, così da garantirsi matematicamente il primo posto nel girone ed evitare l’incrocio da incubo contro l’Irlanda.

Francia Italia riscaldamento
Fonte: Twitter (@Federugby)

Il sostituto Maxime Decu è uno dei migliori mediani di mischia del Top 14 ma quando in campo non c’è il capitano, la Francia perde qualcosa in termini di cattiveria e precisione. L’Italia, invece, è costretta ad affidarsi al nucleo della nazionale ma con diversi cambi di posizione, primo di tutti il passaggio di Ange Capuozzo all’estremo, invece che sull’ala. La speranza di Crowley è che il ritorno di Tommaso Allan all’apertura consenta a Paolo Garbisi di essere meno sotto pressione e tornare ai livelli delle partite precedenti. Italia e Francia si conoscono fin troppo bene e non dovrebbero esserci troppi timori reverenziali. Il tecnico francese Galthie ha detto che gli Azzurri non hanno niente da perdere: vedremo se ci potrà essere spazio non dico per un miracolo ma almeno per una bella partita.

Francia subito dominante

Già dai primi minuti si capisce come andranno le cose in questo inizio di partita: Francia decisa a testare la difesa azzurra, cercando di muovere continuamente l’ovale per trovare varchi buoni per avanzare. Il piano di Galthie funziona alla grande: neanche due minuti ed arriva la prima meta, segnata dall’ala Damien Penaud, agevolata da un errore di Cannone. La conversione, sebbene piuttosto angolata, viene convertita senza troppi problemi da Thomas Ramos: Italia già sotto 7-0, certo non l’inizio che i tifosi azzurri si aspettavano. La difesa italiana non è aggressiva ma si ricompone quanto basta durante una serie di calci di spostamento: un nuovo errore in fase di chiusura costa la prima punizione. Posizione molto centrale e non troppo lontana dai pali per Ramos, che converte senza problemi: 10-0 Francia. Al momento a creare grossi problemi agli azzurri le portate di Gregory Alldritt ma sono tutti i Bleus ad aver dominato finora nel confronto fisico. La prima mischia dimostrerà da subito se gli avanti azzurri si sono ripresi dallo choc subito contro gli All Blacks, dove sono usciti sempre sconfitti. Stavolta il confronto è meno impari e l’Italia riconquista uno dei suoi fondamentali più affidabili.

La touche, invece, continua a non funzionare per niente, regalando un altro possesso ai padroni di casa, per la gioia dei 60000 del Parc OL. Per fortuna il calcio in avanti di Penaud evita che l’ennesima azione veloce dei Bleus finisca nella seconda meta francese: l’Italia, però, fatica tantissimo ad uscire dalla propria 22. Alla fine, ecco l’ennesimo svarione in difesa, un errore in posizionamento di Bruno che apre un’autostrada ai padroni di casa, che ne approfittano al meglio: a segnare la meta stavolta è il giovane Louis Bielle-Biarrey, alimentato da una bella serpentina del solito Penaud. Nuova conversione di Ramos e siamo già 17-0 in nemmeno 15 minuti. Anche quando gli Azzurri provano ad imbastire un’azione offensiva, Niccolò Cannone alza troppo il gomito e viene sanzionato dall’arbitro. Stasera, insomma, funziona poco o niente: la Francia tiene alta la pressione per poi creare superiorità sulla sinistra e sfiorare la terza meta. Stavolta la linea azzurra regge meglio, sostenuta da una buona mischia ma il pallino è sempre in mano ai padroni di casa, che stanno dominando 80-20 il possesso. Alla fine, però, l’attacco francese si allarga rapido sulla destra, consegnando l’ovale a Thomas Ramos, che schiaccia in meta vicino al pilone. Conversione ancora precisa, 24-0 Francia in soli 23 minuti.

Penaud Bruno Francia Italia Fotogramma

Italia imprecisa e fallosa

Nonostante Garbisi inciti tutti a tenere duro, a provare a scuotersi, gli Azzurri passano da un errore all’altro, regalando palloni su palloni ai padroni di casa, che certo non ne avrebbero bisogno. Con così tanti turnover, non solo vincere è impossibile ma anche tornare a distanza dignitosa sembra un’impresa. L’unica volta che gli Azzurri trovano un varco buono al centro e si lanciano verso i pali, Tommaso Allan non riesce a trattenere l’ovale quando cambia mano e regala il possesso ai blu. Alla fine, però, l’Italia riesce in qualche modo a tornare propositiva e mette qualche attacco insistito ma infila una serie di errori che costringono la linea ad arretrare. Poco efficace il gioco degli Azzurri e inoltre molto dispendioso dal punto di vista energetico: Capuozzo, rimasto colpito da un compagno di squadra, è costretto a lasciare il campo al 30’, sostituito da Pani. L’estremo azzurro è stato richiamato dall’arbitro indipendente che ha il compito di valutare le concussioni in campo, quindi l’italo-francese potrebbe tornare presto in campo. Gli Azzurri comunque riescono a portarsi finalmente nei 22 francesi: la linea difensiva francese regge bene ma l’Italia è davvero ad un niente dalla prima meta.

Ramos meta Francia Italia

Trascinati dal pubblico lionese la Francia tiene duro ma, alla fine, è costretta a cedere sul tuffo di Ferrari. Ci sono voluti 33 minuti ma finalmente l’Italia mette qualche punto sul tabellone. A rovinare la festa dei tifosi azzurri interviene il TMO che nota un placcaggio alto proprio di Ferrari. Ci vogliono minuti prima di decidere che la meta non è valida ma Ferrari non è punito col giallo. La punizione ricaccia indietro gli Azzurri ma Garbisi spreca malamente il calcio dopo un avanti dei francesi. La mischia stavolta non regge la fisicità transalpina e in campo iniziano a volare scintille e parole pesanti. Gli ultimi quattro minuti del primo tempo vedono la Francia riportarsi in avanti e spingere forte con la rolling maul: calcio di liberazione splendido di Jalibert che trova Benaud solissimo sulla destra, fin troppo facile per lui segnare la sua sesta meta nel mondiale di casa. Difesa azzurra ancora una volta troppo stretta che concede praticamente metà campo ai transalpini. Ramos segna la conversione, portando il punteggio sul 31-0 per la Francia. C’è ancora tempo per un errore dei nostri e una punizione da centrocampo che, per fortuna, non centra i pali. Si va negli spogliatoi con un passivo già pesantissimo e parecchie cose da sistemare per Crowley.

Francia implacabile, pessima Italia

L’Italia rientra in campo ancora senza Ange Capuozzo, il cui rientro è ora in dubbio ma il canovaccio della gara non cambia molto. Francia più aggressiva, fisica, Italia incapace di trovare il modo di imbastire attacchi insistiti e impensierire la prima linea dei Bleus. Crowley prepara le prime sostituzioni per provare a scuotere il quindici azzurro, che ha speso molte energie nei primi 40 minuti. Quando la mischia azzurra inizia a soffrire troppo, tempo di porre rimedio: Lamaro e Varney escono, sostituiti da Fusco e Zuliani ma gli Azzurri continuano a commettere troppe leggerezze, riconsegnando l’ovale ai rivali dopo averlo rubato sulla touche. A questo punto la Francia accetta una mischia proprio davanti ai pali dell’Italia, provando ad approfittare della stanchezza degli avanti azzurri. La difesa disperata regge per qualche minuto ma, alla fine, ci pensa l’apertura Mathieu Jalibert a fare una serpentina tra gli Azzurri, saliti in maniera scomposta e schiacciare l’ovale senza essere toccato. Ramos ancora perfetto, 38-0 per la Francia.

Capuozzo Francia Italia

Le proporzioni della sconfitta sono già importanti ma manca ancora mezz’ora prima del triplice fischio. L’Italia finalmente trova il modo di presentarsi nei 22 francesi ma sbaglia in maniera marchiana proprio sotto i pali transalpini, dando il via alla ripartenza dei padroni di casa. Fase confusa ma all’insegna di sbagli davvero inaccettabili quando si ha di fronte una superpotenza del rugby mondiale. Uscita perfetta dalla mischia dei francesi e spazio per Peato Mauvaka, che segna la più facile delle mete del suo mondiale. Sul 45-0 il tecnico transalpino inizia a pensare ai quarti di finale e rimpiazza diversi titolari: contro un’Italia in confusione totale ci si possono permettere anche cose del genere. Crowley cambia Cannone e mette in campo Sisi ma rimettere in sesto questa partita è quasi impossibile. Contro una Francia in trance agonistica, avanzare costa una fatica immane e, alla fine, sono i padroni di casa ad approfittare del caos. La riserva Yoram Moefana segna l’ennesima meta ma quando gli Azzurri sbagliano così tanto e regalano palloni su palloni è impossibile non perdere in maniera pesante.

Penaud meta Francia Italia

Zuliani segna ma non può bastare

L’ultimo quarto d’ora sembra non finire mai per le migliaia di tifosi azzurri che hanno passato una pessima serata nel bell’impianto dell’Olympique Lyonnais: ormai si gioca solo per le statistiche ma, onestamente, una prova così sconclusionata da parte dell’Italrugby è davvero una iattura. Gli Azzurri provano a tenere duro ed approfittare di una Francia certo non così aggressiva come nei primi 20 minuti ma stasera è difficile fare anche le cose più semplici. Al 70’ finalmente l’Italia infila un attacco degno di questo nome, con un’azione caparbia, coraggiosa che mette finalmente Ruzza e Manuel Zuliani in condizione di segnare di prepotenza la prima meta azzurra. Il 23enne della Benetton, trascinandosi dietro due placcatori, riesce almeno ad evitare l’umiliazione di finire a zero punti ma è una magra consolazione: la conversione di Allan porta l’Italia sul 52-7. A questo punto le energie sono poche e la Francia ha spazio per un break veloce che rischia di veder collassare ancora la difesa azzurra.

Moefana meta Francia Italia

A sei minuti dalla fine della partita, sono ancora Les Bleus a portare l’ovale ad un metro dalla meta, provando verso i pali per poi allargare rapidamente, dove è ancora Moefana ad irrompere dalle retrovie e travolgere i difensori azzurri. Grandi sorrisi per i transalpini, facce lunghe per gli Azzurri anche quando Jaminet sbaglia il calcio di conversione. Sul 57-7 in campo l’unico a lottare fino in fondo è Ioane, che trova un buco al centro ed avanza di una trentina di metri. Gli Azzurri, però, non hanno le forze per insistere e nel giro di pochi secondi sono ancora costretti a difendere sulla propria 22. Quando scadono gli 80 minuti, la Francia invece di provare a segnare un’altra meta, decide di calciare una punizione e finire le sofferenze del pubblico italiano. Jaminet, stavolta, non può sbagliare e fissa il punteggio finale sul 60-7. Punizione giusta per una prestazione incomprensibile per un’Italia che non è riuscita a mettersi alle spalle il tracollo con la Nuova Zelanda.

Bisognava almeno salvare la faccia e, purtroppo, gli Azzurri non sono riusciti neanche in questo.

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