Cultura e Spettacoli

Archivi, mappe e incunaboli in piazza

Che cosa leggeva Giosue Carducci prima di addormentarsi, quali libri teneva sul comodino o negli scaffali della sua stanza da letto nella bella villa che gli donò la Regina Margherita, cresciuta sugli spalti delle antiche mura bolognesi? «Sai quanto curiosissimo bibliofilo io sia», scriveva nell’agosto del 1869 all’amico Giuseppe Chiarini, spiegando la sua predilezione per il libro «bello». Alla sera Carducci leggeva poemi, madrigali, favole e commedie, Marino e Boiardo, Tansillo e Gaspara Stampa.
E quali libri comprava in Europa uno scienziato soldato come il nobile Luigi Ferdinando Marsigli, generale delle armate pontificie e curiosissimo raccoglitore di rarità, fondatore dell’Istituto delle Scienze di Bologna, durante le spedizioni militari o le missioni diplomatiche? E quali, ancora, decideva di acquistare Gaetano Gaspari, legittimo erede di padre Giambattista Martini, il leggendario maestro di Mozart, per la grande biblioteca musicale che continuò a crescere per più di due secoli?
A Bologna la settima edizione di Artelibro, il festival del Libro d’Arte che si chiude oggi (programma su www.artelibro.it) è dedicata alla «biblioteca d’arte diffusa». Ogni museo, biblioteca, istituzione cittadina svela parte del suo patrimonio ricostruendo la storia delle raccolte attraverso il collezionismo librario. Libri antichi e libri d’artista, libri illustrati e incunaboli tracciano una vicenda di arte e storia, di memoria e geografia. Il Museo Civico Medievale espone la ricca collezione di codici miniati, corali, libri di matricole, statuti e miniature tra Due e Cinquecento, la Biblioteca dell’Archiginnasio racconta come preziosi libri antichi a stampa entrarono, con vicende commerciali e antiquarie sofferte e complesse, in una delle biblioteche più illustri d’Italia, mentre il Museo Civico Archeologico raccoglie libri d’artista dalle avanguardie storiche agli anni ’70. L’Archivio di Stato narra «L’albero delle vite», ricostruendo la vicenda delle antiche famiglie nobili bolognesi attraverso gli alberi genealogici e, ancora, l’Accademia Nazionale dell’Agricoltura spalanca le sue porte per la «storia della vite e del vino».
La Mostra internazionale del libro antico, aperta in quattro sedi, accoglie oltre cento librai antiquari che propongono capolavori del passato fino alle prime edizioni di Marinetti. Ideato e cresciuto da Giovanna Pesci, in sette anni il festival di Artelibro ha conquistato l’intera città, aprendo laboratori e musei, archivi e carte, corrispondenze e manoscritti.

Nel Paese dove non si legge, la manifestazione attribuisce al libro la sua centralità, la sua necessità, la sua esistenza, la nostra gioia.

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