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Autovelox, le multe possono essere annullate: cosa dice la sentenza

Una recente sentenza della Cassazione stabilisce che se l'autovelox è stato solo approvato, ma non omologato, l'autista può richiedere e ottenere l'annullamento della sanzione

 Autovelox, le multe possono essere annullate: cosa dice la sentenza

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Importante sentenza della Cassazione per gli automobilisti: una multa scattata da un autovelox approvato, ma non omologato (quindi senza regolare certificato di taratura) può essere contestata e annullata. Arriva finalmente una risposta a quel quesito su cui da tempo si è dibattuto, dato che non sono stati pochi i casi in esame.

Il caso in esame

A quanto pare i giudici della Suprema Corte si sono espressi su un caso avvenuto a Treviso. Un automobilista, che viaggiava a 97 km orari su una strada dove vigeva il limite di 90, si era poi visto recapitare a casa una sanzione scattata dall'autovelox piazzato nel tratto stradale. Si trattava di un dispositivo Red & Speed-Evo-L2, approvato ma poi risultato non omologato. Per omologazione si intende una sorta di collaudo che deve essere fatto una sola volta su tutti gli autovelox. Una procedura di taratura indispensabile per verificare il corretto funzionamento dell'apparecchio.

Con l'ordinanza 10505/2024 del 19 aprile, la Cassazione ha respinto il ricorso da parte del Comune di Treviso, secondo cui il verbale contestato all'automobilista risultava valido. Secondo i giudici, non vi è alcuna equivalena fra approvazione e omologazione. Illegittima, dunque, la multa. Per avvalorare il proprio pronunciamento, la Suprema Corte cita l'articolo 142 comma 6 del Codice della strada, in cui viene specificato che i dispositivi di rilevamento devono essere in primo luogo "debitamente omologati". E, per ottenere l'omologazione ministeriale, i dispositivi devono essere sottoposti a specifici controlli.

Una sentenza, quella della Cassazione, che contrasta quanto dichiarato fino ad ora dal ministero delle Infrastrutture, secondo cui approvazione e omologazione sono equiparabili, come si legge nella circolare 8176/2020. In giurisprudenza, però, una circolare ministeriale è una fonte di diritto secondaria rispetto al Codice della strada, che quindi prevale.

Presentare ricorso

La stentenza della Cassazione, dunque, andrà a fare letteratura, che potrà essere applicata anche su altri casi simili. Se una multa è stata fatta da un autovelox non omologato, può essere contestata, perché considerata illegittima. Consapevoli di ciò, gli automobilisti possono quindi presentare ricorso entro 60 giorni dal ricevimento del verbale con la sanzione. Tempo invece 30 giorni per recarsi dal giudice di pace.

A quel punto, se si dimostra che il dispositivo non era omologato, è possibile ottenere l'annullamento.

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