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"Sionisti assassini". A Roma sfila il corteo pro-Palestina: strappata bandiera di Israele

A Roma sfila il corteo a sostegno della Palestina. I manifestanti intonano cori contro Israele, la cui bandiera viene strappata tra gli applausi. Massima attenzione della digos per la possibile presenza di esponenti vicini ad Hamas

"Sionisti assassini". A Roma sfila il corteo pro-Palestina: strappata bandiera israeliana

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"Sionisti assassini". A Roma sfila il corteo pro-Palestina: strappata bandiera israeliana

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"In-ti-fa-da! In-ti-fa-da". Qualcuno dal megafono incita la folla. E tutti a gran voce intonano lo stesso coro. "In-ti-da-da". La manifestazione romana a sostegno della Palestina è iniziata da nemmeno un'ora e subito il clima è incandescente. Risuonano slogan contro Israele, definito a più riprese "Stato terrorista" e "assassino". Intanto tra i vessilli palestinesi dei dimostranti spuntano anche numerose bandiere rosse: il parterre degli aderenti alla sfilata odierna spazia infatti dall'estrema sinistra al mondo anarchico. Presenti, tra gli altri, rappresentanti del partito comunista, di Potere al popolo e Cobas.

In centinaia sfilano "contro la guerra e per una giusta pace", anche se i toni quando si parla di Israele sono tutt'altro che pacifici. "Israele sionista Stato fascista", scandiscono i manifestanti. Una bandiera con le immagini del premier israeliano Netanyahu paragonato ad Adolf Hitler viene esposta da un manifestante e prontamente viene sequestrata dai poliziotti della Digos, presenti in gran numero per monitorare la situazione e garantire la sicurezza. In un altro cartello la bandiera di Israele viene equiparata a quella nazista. A quanto si apprende, infatti, non si esclude la partecipazione di esponenti legati al gruppo terrorista di Hamas e ad Hezbollah. Come riporta il Corriere, dai presenti si è più volte alzato il grido "Hezbollah! Hezbollah!".

In testa al corteo i dimostranti reggono la riproduzione in gomma di una chiave in formato gigante, a rappresentare il desiderio delle famiglie palestinesi di ritornare alle proprie case. Alcuni giornalisti che stanno documentando la sfilata vengono contestati e definiti "complici del massacro, parte del nemico, amici di Netanyahu e del governo Meloni". Dagli altoparlanti, a un certo punto, viene diffusa musica in lingua araba. Gli organizzatori, poi, chiedono "un applauso alla resistenza palestinese". Dal camioncino rosso che guiderà i manifestanti, diventati migliaia, fino a piazza San Giovanni in Laterano si alternano le voci al microfono, che ripetono slogan quali: "Israele criminale, "Palestina immortale", "Palestina libera" e "Palestina terra mia". E ancora: "Sionisti assassini".

Prima che il corteo partisse da Porta San Paolo, gli organizzatori avevano invitato i partecipanti a rimuovere le bandiere italiane presenti, per far spazio solo a quelle palestinesi. "Vogliamo vedere solo bandiere palestinesi: fuori tutti i fascisti e nazionalisti dalla nostra manifestazione", l'invito alla folla.

Momenti di particolare tensione durante il passaggio del corteo davanti al Palazzo Fao: a un tratto un manifestante si è arrampicato su una recinzione e ha strappato la bandiera di Israele esposta fuori dall'edificio istituzionale assieme a quelle degli altri Paesi.

Il manifestante che ha compiuto il vile gesto è stato individuato dalle forze dell'ordine e la bandiera è stata restituita alla Fao in modo che potesse issarla di nuovo e farla sventolare insieme a tutte le altre.

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