Attualità

EasyJet licenzia comandante dopo l’atterraggio del Milano-Olbia: cosa è successo

Un comandante della EasjYet è stato licenziato dalla compagnia britannica per non aver osservato le corrette procedure di sicurezza durante la fase di atterraggio: ecco cosa ha deciso la Cassazione

EasyJet licenzia comandante dopo l’atterraggio del Milano-Olbia: cosa è successo

Ascolta ora: "EasyJet licenzia comandante dopo l’atterraggio del Milano-Olbia: cosa è successo"

EasyJet licenzia comandante dopo l’atterraggio del Milano-Olbia: cosa è successo

00:00 / 00:00
100 %
Tabella dei contenuti

Una serie di manovre errate che avrebbero potuto mettere a repentaglio la sicurezza dei passeggeri sono costate care a un comandante della compagnia britannica EasyJet che è stato licenziato per non aver seguito le corrette procedure di atterraggio nel volo decollato da Milano-Malpensa e atterratto all'aeroporto di Olbia-Costa Smeralda. La vicenda risale al maggio 2016 ma è stata resa nota soltanto nelle ultime ore dal Corriere.

Gli errori del comandante

Ma cosa è successo sul volo di linea dove, tra l'altro, i passeggeri non si sono accorti di nulla? Gli errori sono stati gravi e frutto di leggerezze secondo le carte a disposizione del quotidiano con la procedura di atterraggio che è stata considerata "altamente rischiosa" e avrebbe potuto mettere "a repentaglio l’incolumità dei passeggeri e dell’equipaggio". La Cassazione ha dato ragione a EasyJet con una sentenza pubblicata alcuni giorni fa.

Tutto ha inizio nella fase di discesa dell'aeromobile e in avvicinamento alla pista dello scalo sardo: ai comandi c'era il primo ufficiale ma sempre supervisionato dal comandante. Probabilmente per recuperare qualche minuto, i due piloti decidono di prendere una scorciatoia ma che mette l'aereo a un'altezza che non rientra nei parametri base di altezza e velocità compatibili con l'atterraggio. Quando mancavano soltanto 20 km, "non era più possibile atterrare in sicurezza, perché l’aereo era a circa 90 nodi (167 km orari, ndr), troppo veloce ed era anche troppo alto, 800 piedi (243 metri, ndr) in più di quanto avrebbe dovuto", ha dichiarato un testimone. Il documento contiene gravi accuse a comandante e primo ufficiale che non hanno più "il controllo esatto dell’aeroplano".

Il doppio rischio

Questa manovra azzardata porta, successivamente, a due errori considerati gravi: il primo consiste nel non essere stati capaci di mettere l'aereo all'interno dei parametri di sicurezza previsti quando si atterra e, a quel punto, non si può far altro che fare un altro tentativo di atterraggio come hanno commentato al Corriere alcuni piloti di Airbus A320. Ecco che, poi, non viene eseguita la procedura più semplice e corretta: i piloti avrebbero dovuto proseguire verso il mare di fronte a loro per poi effettuare la virata e ripercorrere la rotta di prima per provare ad atterrare.

Invece, i due, hanno scelto "di effettuare una curva per allontanarsi dalla pista dirigendosi verso le alture": i giudici l'hanno considerata una manovra "rischiosa e inidonea allo scopo" anche a causa del vento forte che soffiava in zona in quei momenti. La frittata non è completa: il comandante si sostituisce al primo pilota ai comandi facendo la "riattaccata" che ha esposto "l’equipaggio al rischio di perdita di controllo dell’aeromobile, sebbene in quel caso non vi fosse altra scelta", recita la sentenza.

Le accuse dei giudici

L'intera vicenda è stata giudicata errata e il comandante ne ha fatto le spese per "diretta responsabilità" non solamente "sul piano omissivo per non avere tempestivamente ripristinato le condizioni di sicurezza del volo in attuazione dei suoi poteri di comando, ma altresì per avere condiviso e quindi concorso ad adottare scelte errate e rischiose nella gestione della criticità".

La EasyJet ha deciso, quindi, per il licenziamento a causa di una condotta considerata non conforme alle regole che ha determinato "l’irreparabile lesione del vincolo fiduciario necessariamente sotteso alla funzione rilevante e delicata come quella del comandante e quindi integra la giusta causa di licenziamento".

Commenti