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"Enea merita la mamma vera". L'appello di Ezio Greggio indigna i buonisti

L'attore fa un appello alla "mamma vera" di Enea e scoppia la polemica. "Offende chi adotta...". Intanto nessuno parla dei diritti ignorati dai buonisti indignati: quelli del neonato e di sua madre

"Enea merita la mamma vera", l'appello di Ezio Greggio indigna i buonisti

"Torna, ti prego! Questo bambino è fantastico". L'appello di Ezio Greggio alla mamma del piccolo Enea, il neonato lasciato alla "Culla per la vita" della clinica Mangiagalli di Milano, è diventato motivo di polemica. Tutta colpa di un'espressione forte utilizzata dal conduttore televisivo sui social e di un perbenismo politicamente corretto che ormai passa al setaccio qualsiasi dichiarazione. Commosso da quella triste storia di distacco e di indigenza, l'attore aveva utilizzato il web per rivolgersi idealmente alla madre dell'infante, invitandola a tornare sui propri passi. "Ti daremo una mano perché Enea merita una mamma vera, non una mamma che poi dovrà occuparsene ma non è la mamma vera", aveva detto. Apriti cielo.

"Mamma vera", bufera social su Ezio Greggio

Proprio sui social, quell'appello è stato utilizzato da molti per criticare lo stesso Greggio, reo di aver utilizzato un'espressione scomoda all'udirsi: "Mamma vera". Poco importa che il comico si stesse riferendo al caso specifico e non in generale alle adozioni (che certo hanno grande dignità e meritano apprezzamento). In rete le parole del signor Ezio hanno innescato reazioni oltremodo indignate, in molti casi velate da un buonismo di facciata. "Tutti questi uomini cercano di farci la morale per ogni cosa, a partire da Greggio", ha scritto un'utente sui social. E un'altra: "Dovete lasciare andare quella donna, capito?". "Gli appelli ai padri che abbandonano i loro figli però non li fate", si legge in un altro commento. E ancora: "In poche parole Ezio Greggio ha insultato migliaia e migliaia di genitori adottivi che hanno saputo crescere con amore bambini e bambine".

La precisazione dell'attore: "Nessuna polemica su chi adotta"

Reazioni che hanno costretto il comico piemontese a precisare il senso delle proprie dichiarazioni. "L'appello non era volto a far ripensare alla scelta di una madre che non voleva il proprio figlio, ma a una madre che probabilmente con l'aiuto di qualcuno che la aiutasse a superare le difficoltà economiche, o personali o familiari", ha così premesso Greggio, che in un post di chiarimenti pubblicato sui propri canali social ha aggiunto: "Nessuna polemica quindi verso quelle fantastiche mamme e famiglie che adottano i bimbi abbandonati e che garantiscono loro amore e futuro come se fossero i veri genitori, anzi talvolta pure meglio". Così, l'artisa ha ribadito "con forza, affetto e convinzione" il proprio appello.

La maternità e il politicamente corretto

E, di colpo, alcune di quelle polemiche sono sembrate del tutto pretestuose, per non dire strumentali. In un momento storico in cui anche il concetto di maternità è stato imbrigliato dall'ideologia, le parole di Greggio devono aver destato le ire di parecchi benpensanti da tastiera. L'espressione "mamma vera", per quanto destinata a far discutere, ha probabilmente mandato in cortocircuito i sostenitori della maternità come concetto antropoligico, declinabile a seconda delle circostanze. Non stentiamo infatti a credere che, in alcuni casi, ad aver criticato il conduttore tv siano stati gli stessi che invece non si fanno problemi a considerare del tutto normale l'utero in affitto, facendolo passare come un gesto di autodeterminazione e di generosità. Al contrario - sempre secondo questa logica - l'aiuto offerto a una madre che ha abbandonato il proprio figlio non è considerato generosità, ma intromissione nella vita altrui. E ancora, troviamo assurdo che parlare di "mamma vera" sia considerato una bestemmia, come se invece i bambini arrivassero dalle cicogne e il concetto biologico di maternità fosse aleatorio.

I diritti di Enea e di sua mamma

In ogni caso, Ezio Greggio ha fatto bene a precisare le proprie buone intenzioni: i meriti, la generosità e l'amore delle famiglie adottive non sono infatti da mettere in discussione.

Piuttosto, dovrebbe essere dibattuto un grande paradosso ravvisabile in questa vicenda, ovvero il silenzio dei paladini progressisti su due diritti da tutelare (e invece ignorati): quello di Enea di restare con la propria mamma e quello di quest'ultima a non abbandonare il proprio figlio contro la propria volontà.

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