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Fascino e magia delle ricette segrete

Alcune prelibate delizie italiane vengono prodotte da generazioni con ricette gelosamente segrete. Veri misteri tutti da gustare.

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Ciò che rende celebre la cucina italiana in ogni angolo del mondo non è solo l'insuperabile sinfonia dei suoi sapori ma anche le affascinanti storie dietro alcune delle sue ricette più famose.
Alcune di esse sono custodite alla stregua di veri e propri tesori familiari, con procedure ed ingredienti segreti tramandati e preservati di generazione in generazione.
Il mistero dietro la loro preparazione ha contribuito in modo significativo al loro successo e alla loro popolarità.
È il caso della "torta Barozzi", uno squisito dolce a base di cioccolato originario di Vignola, nel modenese.
La sua ricetta fu ideata dal pasticcere Eugenio Gollini nel 1886 e da allora nessuno è mai riuscito a carpirne il segreto. Si sa che la vera torta Barozzi tra i suoi ingredienti prevede cioccolato fondente, mandorle, arachidi, uova, burro e zucchero ma le modalità di preparazione e le corrette proporzioni sono conosciute solo dalla storica pasticceria che le sforna da ormai 138 anni.
Chi la assaggia non la può più scordare.
È deliziosa, appagante, arricchita dal gusto intenso del cioccolato e da un fragrante aroma di caffè.
Nessun comune mortale conosce neppure la ricetta del biscotto simbolo dell'infanzia italiana, il Plasmon.
La storia di questo iconico biscotto inizia nel 1902 , con una formula segreta che ha contribuito a far crescere intere generazioni di italiani.
Di altissimi qualità e valore nutritivo , basa la sua composizione sulle proteine del latte e la sua ricetta è rimasto invariata per tutto questo tempo.
Molte mamme hanno provato a riprodurli in maniera casalinga, con l'unico risultato di avvicinarsi un poco al sapore originale senza mai eguagliarlo.
Chi passasse per la bella Torino alla scoperta dei sapori locali non può non assaggiare il rinomato "bicerin", bevanda al caffè simbolo della città e servito in molte caffetterie. Solo una di queste però, che dalla bevanda prende il nome, il Caffè Al Bicerin, detiene la segretissima ricetta originale. Nel settecentesco locale amato da Cavour, Dumas e Nietzsche i dipendenti addetti alla sua preparazione sono tenuti per contratto, come in una loggia massonica, al silenzio più totale.
Avvolto dal mistero è anche uno dei più conosciuti amari italiani, il Fernet Branca, apprezzatissimo e amato in tutto il mondo.
Questo distillato alle erbe fu creato a Milano nel 1845 da Bernardino Branca, divenendo presto famoso per le sue presunte proprietà medicinali e digestive e per il suo gusto forte e caparbio.
La ricetta si compone di 27 tra erbe, spezie e radici, sapientemente dotate in una maniera sconosciuta a (quasi) tutti, tanto da ricordate antichi elisir di speziali e alchimisti.
Nell'antico Caffè Fantoni a Villafranca in provincia di Verona è possibile invece assaporare l'ormai centenaria "Acqua di Fiume", un liquore ideato nel 1921 dal Cav. Marcello Fantoni per celebrare l'impresa di D'Annunzio.
Fu molto gradito dal Vate stesso, che gli dedicò parole enfatiche.
"È limpida e leggera come quella che dal Carso scende ad alleviare l'ardore della città olocausta."
Aromatica e deliziosa, la ricetta dell'Acqua di Fiume è ovviamente un grande segreto di famiglia.


In una modernità nella quale tutto o quasi è accessibile, in cui social e web si arrogano di detenere questa o quella verità, il fascino delle ricette segrete sta proprio nella loro essenza in grado di conservare un pizzico di mistero e magia.

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