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Food challenges, il nuovo pericoloso fenomeno social sulle gare di cibo

Si diffonde in modo preoccupante sui social il fenomeno delle food challenges. Elevati rischi per la salute e il messaggio negativo che trasmettono

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Negli ultimi tempi ho notato con grande preoccupazione il diffondersi sui social di una "moda alimentare" molto pericolosa sia per la salute che per il messaggio sociale negativo che è in grado di trasmettere.

Sto parlando delle cosiddette food challenges ovvero le sfide del cibo che stanno impazzando su instagram e Tik Tok, gare allestite in ristoranti, trattorie, gastronomie o fornerie dove gli avventati partecipanti si cimentano in imprese mangerecce al limite delle umane capacità e a volte anzi spesso anche oltre.

In un lasso di tempo ristretto devono ingurgitare quantità immense di bucatini all'amatriciana o di spaghetti alla carbonara, centinaia di arrosticini, pizze immani in grado di far affaticare persino Obelix e tutta una serie di pantagrueliche portate partorite da sfrenate e incaute fantasie.

Il premio di cotante tenzoni solitamente consiste nel non pagare il conto (altresì salatissimo se non si supera la prova) oppure in buoni e in pasti gratuiti, più ovviamente la "fama" e la "fame" da vincitore , idolatrato da like e commenti sui social.

Alcun tempo il ristoratore o i fornai che hanno organizzato l'evento si sentono gratificati per la pubblicità così ottenuta.

Sorge spontaneo chiedersi dopo aver visto video esultare per simili vittorie...Fu vera gloria?.

Senza aspettare l'ardua sentenza dei posteri, anticipo io: assolutamente no.

Queste disfide a colpi di forchetta sono pericolosissime e da biasimare in tutti i modi possibili.

La loro provenienza, come tradisce il nome è americana.

Negli Stati Uniti in certe occasioni hanno purtroppo assunto il ruolo di tradizione e usanza, praticate durante feste e matrimoni.

Addirittura sono diventate protagoniste di seguitissime trasmissioni televisive dove i partecipanti arrivano quasi a soffocarsi di hamburger, dando un esempio decisamente non salutare ai milioni di spettatori che li seguono.

Ogni anno le vittime delle food challenges diventano sempre più numerose negli Usa e non solo.

Persino un celebre attore americano, David Graf, protagonista del celebre film "Scuola di polizia", ha trovato la morte in una competizione di "bistecche e birre".

Grazie ai social la diffusione di questo assurdo trend è aumentata vertiginosamente, divenendo virale e assumendo connotazioni pandemiche.

Purtroppo è arrivata anche in Italia.

Il rischio che si corre a partecipare a queste insensate competizioni è altissimo.

Il nostro stomaco ha capienza e dimensioni limitate, progettato su misura per quella macchina straordinaria che è il corpo umano.

Può dilatarsi per ospitare oltre agli alimenti una buona quantità di acqua ma non bisogna sforzarlo.

Il rischio di una lacerazione dell'organo causata da una mole innaturale di cibo è serio e concreto. Il pericolo è mortale.

Esistono addirittura mangiatori professionisti che si allenano per dilatare all'estremo il proprio ventre, per poter vincere interi campionati di abbuffate.

Oltre ai già detti rischi per la salute mi dà molto fastidio il pensiero che mentre una nutrita fetta di umanità muore ogni giorno di fame e di sete, qualcuno arrivi persino ad allenarsi per mangiare fino a quasi al collasso per essere considerato un "campione" su IG e Tik Tok.

Piuttosto che organizzare questi giochi sconsiderati preferisco che di "alimentari" si organizzino raccolte e gesti di solidarietà, per portare il cibo necessario per sopravvivere a chi non ne ha.

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