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"Risparmi milionari e patologie ridotte". Lo studio sugli effetti delle e-cig

"Senza sigarette tradizionali, malattie legate al fumo ridotte del 70% e 518 milioni risparmiati". Lo studio dell'economista Francesco Moscone stima i benefici di salute ed economici sul modello inglese

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L'ampia diffusione di un approccio smoke free porterebbe benefici in termini di salute pubblica. E poi ci sarebbero altrettanti risvolti positivi in termini economici. I sistemi sanitari nazionali, infatti, eviterebbero di mandare in fumo ingenti somme di denaro per medicare gli effetti indesiderati dei tradizionali prodotti con combustione. Esempio concreto: se metà dei fumatori inglesi passassero dalle normali sigarette ai dispositivi elettronici e al tabacco non combusto, il sistema sanitario dell'Inghilterra potrebbe risparmiare fino al 13% della spesa, un importo pari a 500 milioni di sterline.

Lo studio sugli effetti positivi

A stimarlo è stato uno studio condotto dall'italiano Francesco Moscone, economista all'Università Ca' Foscari Venezia e alla londinese Brunel University, pubblicato su British Journal of Healthcare Management. I risultati dell'approfondimento non fanno altro che confermare, con previsioni e numeri, ciò che la comunità scientifica va ripetendo da tempo: i dispositivi smoke free non solo possono aiutare a smettere di fumare, ma contribuiscono anche a una significativa riduzione del rischio. Nonostante la diffusa conoscenza degli effetti nocivi del fumo, ha ricordato infatti lo stesso professor Moscone, la sigaretta tradizionale con combustione rimane la principale causa di malattie prevenibili e di decessi prematuri in Inghilterra. Secondo i dati contenuti nel recente studio, il fumo è responsabile di circa 74.600 decessi all'anno nel Paese e si stima inoltre che, tra il 2019 e il 2020, vi siano stati 506.100 ricoveri negli ospedali legati al fumo.

La riduzione delle malattie

Il passaggio dei consumatori alle e-cig porterebbe - secondo le stime - a una riduzione delle patologie e delle conseguenti cure per contastarle. Attualmente, il costo del fumo per il servizio sanitario nazionale inglese è stimato in 2,5 miliardi di sterline l'anno. Basandosi sulla minore esposizione alle sostanze nocive che un approccio smoke free comporta, Moscone ha considerato che un fumatore tradizionale adulto che abbandoni le sigarette tradizionali abbia una riduzione del 70% delle malattie legate al fumo. L'auspicio è che a favorire questo processo contribuiscano anche alcuni obiettivi politici, come quella - annunciato dal governo inglese nel 2019 - di rendere l'Inghilterra "libera dal fumo" entro il 2030. In sostanza, i fumatori dovranno smettere di fumare o passare a un prodotto a rischio ridotto, come sigarette elettroniche o un prodotto 'vaping'.

Ora lo studio pubblicato su British Journal of Healthcare Management avvalora quelle intuizioni, approcciando la questione da un punto di vista sia sanitario, sia economico, in riferimento al paradigma inglese. "In uno scenario di conversione del 50%, con metà dei fumatori che passano alle alternative a minor rischio, il Servizio Sanitario Nazionale risparmierebbe circa 518 milioni di sterline in un anno medio", ha sintetizzato il professor Francesco Moscone.

E ancora: "Se il tasso di conversione fosse ridotto al 10%, il Nhs risparmierebbe 103 milioni di sterline perché si ridurrebbe in modo significativo la pressione sul sistema sanitario".

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