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Audi e l'economia circolare: la chiave per la massima sostenibilità

Sostenibilità, elettrificazione e circular economy. Tre concetti interconnessi, un unico orizzonte per Audi: ecco di cosa si tratta

Audi e l'economia circolare: la chiave per la massima sostenibilità

“Abbiamo iniziato a decarbonizzare i nostri siti produttivi. Tra un anno e mezzo avremo terminato la missione, mentre qualcuno se ne sta iniziando ad occupare soltanto ora. Il piano 2025 era scritto e l'abbiamo rispettato”. Fabrizio Longo, direttore Audi Italia, lo rivendica con orgoglio. E non solo perché rappresenta una delle più importanti mission della casa dei quattro anelli, ma soprattutto perché certifica un percorso permeato di coerenza e anche di lungimiranza. Un percorso che ha permesso di raggiungere risultati straordinari. Basti pensare che nel 2022 per Audi il mercato italiano è stato quello con la più alta crescita d'immagine e prestigio a livello mondiale, con un focus particolare sulla crescita dell'elettrico. Ma oltre ai numeri contano soprattutto le idee e le strategie.

Audi stoccaggio statico

E una su cui Audi sta puntando fortemente è la sostenibilità, che fa rima con circular economy. Ma di che parliamo? Come hanno spiegato il direttore Audi, Fabrizio Longo, e il responsabile marketing Michele Monaco in occasione della Audi House of Progress 2023 - laboratorio di idee che anima Milano con attività, progetti e incontri multidisciplinari in occasione della Design Week - significa ridurre radicalmente gli scarti, riutilizzando e riciclando il maggior numero possibile di componenti e materiali durante l'intero ciclo produttivo e il life cycle delle vetture a vantaggio della razionalizzazione delle risorse e del rispetto del pianeta. Non dimentichiamo che Audi è l’unico brand premium al mondo a proporre in Europa un’intera gamma elettrica la cui produzione è certificata carbon neutral, grazie all’avvenuta conversione degli stabilimenti di Bruxelles, dell’Audi Böllinger Höfe, del polo multimarca del Gruppo Volkswagen di Zwickau e di Győr, in Ungheria.

Ciclo chiuso dell'acqua

Adesso l’obiettivo è quello di ridurre al massimo la propria carbon footprint (il gol è 50% di impronta di carbonio in meno entro il 2030) attraverso l’utilizzo di energia rinnovabile, di materiali riciclati e dell’implementazione dei cicli chiusi dell’alluminio, dell’acciaio, del vetro, della plastica e dell’acqua. Il tutto si riassume in quello che è Audi Mission Zero e che ha portato al risparmio, nel 2021, di 480mila tonnellate di CO2. L’orizzonte a cui tendere è quello di creare un ecosistema di mobilità sostenibile omnicomprensivo. Non solo per il prodotto, ma per tutta la catena produttiva. E come si fa? Coinvolgendo e monitorando tutti i livelli della supply chain, dall’origine delle materie prime alla produzione, dalle fasi di utilizzo al fine vita, prestando particolare attenzione al riciclo e al riuso dei componenti, come le batterie.

Per fare tutto questo e molto altro, Audi ha stanziato 28 miliardi di euro di investimento entro il 2027. Massima espressione di quest’approccio è la nuova Audi Q8 e-tron: per la prima volta vengono adottati componenti rilevanti per la sicurezza realizzati mediante rifiuti plastici automotive sottoposti al riciclo. Audi Q8 e-tronviene costruita nello stabilimento di Bruxelles, che produce anch’esso energia rinnovabile grazie a un impianto fotovoltaico di 107.000 metri quadrati, quanto 90 piscine olimpioniche. Il sito ungherese di Győr può contare invece sull'impianto solare a tetto più grande d'Europa, equivalente a 22 campi da calcio.

Insomma, per Audi una cosa è certa: il futuro passa dalla massima sostenibilità.

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