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La Jaguar con cui Lady D sfreccia in The Crown

Nella serie Netflix, così come nella realtà, la principessa più amata di sempre si avvaleva di un bolide ordinato nel 1987 per evadere dalla realtà di palazzo

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Avvolta in principesche giacche di tweed, arrivava sotto Kensigton Palace oppure Higgrove house sgasando. Spesso si fermava ad un palmo dall'Aston Martin laccata di Balmoral Green che apparteneva al marito Carlo, facendolo sussultare ogni volta. Lui l'aveva ricevuta in regalo dall'Emiro del Bahrein nel 1987 e la custodiva come un gioiello di famiglia rinchiuso dentro una teca inespugnabile. Lei, al contrario, la sua Jaguar la portava in giro tanto sui selciati più lucidi e magnificenti, quanto sulle più sgarrupate strade della campagna inglese.

Lei era Diana Spencer, Lady D, la principessa più amata nell'intera storia del Regno. E la macchina che guidava una Jaguar XJ-SC, da lei direttamente ordinata sempre nel 1987. L'auto compare a più riprese anche nella fortuna serie "The Crown", dove viene riprodotta fedelmente. Montava un monumentale V12 che spingeva rapidamente la principessa verso i suoi appuntamenti, anche se, quando a bordo salivano i figli William e Harry, la guida diventava più placida. Per farli stare meglio sui sedili posteriori aveva richiesto una modifica apposita, un hard - top fatto su misura, cosicché non picchiassero accidentalmente la testa contro il tettuccio.

Uscì dagli stabilimenti britannici nel 1975 è rimase in produzione fino al 1996. Nasceva, ovviamente, come coupé di alta fascia e, nel lungo arco di tempo della sua vita meccanica, ne vennero prodotti oltre 115mila esemplari. Il progetto si basava sulla necessità di trovare una discendente all'altezza della Jaguar E - Type: così, nel 1969, il compito venne affidato al capo progetto William Heynes. Inizialmente sembrava che l'evoluzione più naturale fosse una vettura scoperta, ma in seguito le tendenze di mercato orientarono la scelta verso una Gran Turismo coperta.

Avrebbero dovuto lanciarla un paio di anni prima, ma la crisi petrolifera del 1973 posticipò le cose. Sotto al cofano premeva un V12 EFI (Electronic Fuel Injection) con iniezione Bosch D-Jetronic da 5,3 litri con 288 CV e 40 Kgm di coppia massima. Il cambio poteva essere automatico o manuale, a 4 marce. Questa seconda opzione ricevette, tuttavia, un'accoglienza alquanto tiepida da parte della clientela, al punto che dal 1979 la trasmissione divenne soltanto automatica. Questa Jaguar montava sospensioni a quattro ruote indipendenti dotate di molle e ammortizzatori idraulici. Il modello tipico prevedeva inoltre cerchi in lega leggera, pneumatici Dunlop SP Super E205/70 VR15 e sterzo servoassistito di serie. Sempre di serie erano gli alzacristalli elettrici, la chiusura centralizzata e l'aria condizionata.

Poteva raggiungere i 100 km/h in 6,9 secondi e, lanciata a pedale affondato, toccava i 245 di velocità. La vettura originaria utilizzata da Diana venne acquistata nel 1991 dal Jaguar Daimler Heritage Trust, in cambio di un contributo di beneficenza.

Resto quindi con la principessa per quattro anni densi di felici accelerazioni fuori porta.

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