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Kia Sportage PHEV: tra i migliori suv plug-in, bene anche a batteria scarica – la prova

Spazioso e tecnologico, offre tutti i comfort desiderabili ad un prezzo competitivo

Kia Sportage PHEV: tra i migliori suv plug-in, bene anche a batteria scarica – la prova
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Kia Sportage è il punto di riferimento tra i suv ibridi, assieme al “cugino” Hyundai Tucson. Due vetture che condividono piattaforma e meccanica, ma si differenziano profondamente in quanto a design, allestimenti e accessori. L’avevamo provata in veste full-hybrid qualche mese fa, rimanendo piacevolmente sorpresi dei consumi e della fluidità di marcia. L’ospite di oggi è invece equipaggiata con una meccanica ibrida plug-in, che ad una base praticamente simile, aggiunge una batteria agli ioni di litio da 13,4 kWh lordi, quanto basta per assicurare fino a 55 km a zero emissioni, in condizioni ottimali. Prezzi a partire da 47.150 euro per la versione plug-in in allestimento Style.

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Design e dimensioni

La nuova Kia Sportage, in versione ibrida plug-in, si distingue per uno stile grintoso e raffinato, caratterizzato da fari romboidali full-led, una maxi-mascherina ad effetto tridimensionale e numerosi inserti in plastica scura che conferiscono un aspetto unico. 4,52 m di lunghezza per 1,87 m di larghezza, da pieno segmento D del mercato, uno dei più affollati per questa tipologia di veicoli. Un design sicuramente polarizzante, non universalmente apprezzabile ma, allo stesso tempo, audace e moderno. Con un'altezza da terra di 17 cm, un valore discreto ma adeguato, e la trazione integrale 4x4, la vettura dimostra di potersi muovere con agilità anche fuori dall'asfalto, senza eccedere nelle avventure off-road. La combinazione di eleganza, prestazioni, ed efficienza rende la Kia Sportage ibrida plug-in una scelta attraente per chi cerca un connubio tra stile distintivo e sostenibilità. Ampia la gamma dei modelli di cerchi in lega che, sull’allestimento GT Line, possono arrivare fino a 19 pollici con finitura diamantata e nera lucida.

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Interni, spazio e tecnologia

La Kia Sportage si distingue per un più che generoso spazio interno, offrendo comfort anche per cinque passeggeri. Gli occupanti possono godere di un tocco di lusso grazie a accessori extra, come le sedute riscaldate e ventilate, disponibili in un pacchetto opzionale insieme al rivestimento in pelle e tessuto scamosciato dei sedili. L'abitacolo, caratterizzato da un design arioso e originale, è ben realizzato, sebbene presenti alcune pecche nei dettagli. Le tasche nelle porte risultano poco capienti, il cassetto nella plancia manca di refrigerazione e illuminazione, mentre la levetta del freno a mano elettronico è poco visibile e accessibile solo al conducente. Inoltre, le bocchette del sistema di climatizzazione non offrono una regolazione separata della portata dell'aria, sebbene godano della funzionalità “Driver Only”, per concentrare i flussi sul solo conducente. Disponibili poi due display da 12,3” ciascuno, sia per la strumentazione digitale che per l’infotainment, che supporta i protocolli per Apple CarPlay e Android Auto, sebbene manchi la funzionalità wireless.

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Presente anche la ricarica wireless del telefono così come l’impianto audio premium o il tetto panoramico e apribile. Peccato la generosa presenza di piano black sul tunnel centrale, sempre molto soggetto a graffi e polvere. Trattandosi di una versione a quattro ruote motrici, è anche presente il manettino per la regolazione delle modalità di guida, per la strada o per i terreni più impegnativi. Complessivamente buona poi la qualità generale, con plastiche morbide, abbastanza morbide e materiali più rigidi, ma ben assemblati. C’è spazio in ogni direzione, anche per tre passeggeri nella seconda fila. Non mancano le bocchette d’aerazione, un tunnel abbastanza contenuto per la trasmissione e comode prese USB-C collocate sullo schienale dei sedili anteriori. Questi, offrono anche un comodo supporto per giacche e cappotti dietro al poggiatesta. Il bagagliaio è poi più che generoso, partendo da una base di 530 litri per le versioni plug-in e da 580 litri per le motorizzazioni tradizionali.

Prova su strada

Da lode il comfort in marcia, sia dai rumori esterni che per la gestione delle vibrazioni del manto stradale. L’assetto è tendenzialmente rigido, per ridurre il rollio in curva e gestire meglio i kg extra a carico della batteria (peso in ordine di marcia di 1.905 kg). Tuttavia, è possibile avere anche l’assetto a controllo elettronico, per gestire meglio il funzionamento degli ammortizzatori. Buono il feeling con il volante, che riconferma l’ottimo lavoro svolto dal Gruppo Kia-Hyundai per la messa a punto del telaio e la solidità delle piattaforme. L’inserimento in curva è piacevole e preciso, con tanta tenuta di strada e poco rollio. Positivo anche il funzionamento del sistema ibrido, composto dall’1.6 4 cilindri turbo benzina da 180 CV e 265 Nm di coppia, abbinato ad un motore elettrico da 123 CV e 304 Nm di coppia, direttamente integrato a monte del cambio automatico DCT a sei rapporti. In questo modo, la potenza complessiva arriva a 265 CV e 350 Nm di coppia. Grazie alla batteria da 13,4 kWh, è in grado di marciare a quattro ruote motrici anche in modalità 100% elettrica, fino ad un massimo di 50/55 km reali di utilizzo.

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La spinta dei due motori è sempre corposa, anche a batteria scarica e si può scegliere se marciare solo in elettrico, in modalità automatica o in modalità ibrida, che preserva la carica della batteria, facendo funzionare la meccanica come fosse una vettura full-hybrid. Il cambio automatico snocciola in modo fluido le marce, a parte a motore freddo, dove risulta leggermente scattoso. In città si muove piuttosto bene, con frequenti accelerazioni e ripartenze. Il motore a benzina aiuta poi quando viene richiesta potenza, avendo una buona spinta anche in assenza di batteria. Ottima la ricarica in fase di frenata, che consente al powertrain di marciare frequentemente in elettrico, soprattutto in città. In extraurbano si destreggia veramente bene, mantenendo bassi i consumi con velocità costanti tra i 70 e i 100 km/h.

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Autonomia e consumi

In città non è difficile superare i 50 km di autonomia, canonici per questa tipologia di veicoli. Diventa più complesso invece con temperature rigide e clima automatico sempre accesso. A batteria scarica, le medie complessive si assestano invece su 14,5 km/l, con un percorso misto. Andando nel dettaglio, in città si sofferma sui 13 km al litro, mentre in extraurbano non è difficile superare anche i 17 km al litro. In autostrada, data anche la trazione integrale sempre attiva, non si riesce a fare meglio di 12,5 km al litro. Peccato però il ridimensionamento del serbatoio: con 42 litri di capacità massima, sarà richiesta qualche sosta di più durante i lunghi viaggi.

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Prezzi e considerazioni finali

Il listino della veste plug-in parte da una base di 47.900 euro, in allestimento Style, già ampiamente accessoriato, con cerchi in lega da 19”, chiave digitale, doppio display da 12,3”, fari full-led, vetri posteriori oscurati, fari posteriori fumè, clima automatico e pacchetto ADAS completo. Per l’allestimento GT-Line si passa ad una cifra di 50.650 euro, mentre per la veste GT-Line Plus, da noi provata, presenta un listino base di 54.150 euro.

Kia Sportage PHEV rappresenta uno dei suv di questo segmento più accessibili, considerando tecnologia, efficienza del sistema ibrido, consumi a batteria scarica e capacità di trazione. Lo spazio all’interno è da record, al pari del bagagliaio, così come la ricarica, fino ad un massimo di 7,2 kW in corrente alternata, laddove molti competitor si fermano a soli 3,6 kW.

Da rete domestica sono richieste circa 7 ore per una carica completa.

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