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Laika, la “Dolce vita” del camperista

Lo storico marchio toscano presenta la nuova collezione 2024 nel segno della ricerca dell'eccellenza e dell'italianità. A giudicare dalle prime impressioni, nonostante il passaggio al gruppo tedesco Hymer, il futuro del brand italiano è al sicuro

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Uno dei temi più spinosi per l’appassionato di motori italiano è il destino dei tanti marchi storici che, viste le difficoltà del mercato, finiscono per passare agli stranieri. In alcuni casi ci vogliono anni se non decenni per capire se nel passaggio si sia persa quell’identità che li aveva resi unici. Altre volte il verdetto è molto più rapido. Quando abbiamo ricevuto l’invito da parte di Laika, marchio prestigioso, orgogliosamente toscano, che ha fatto la storia del caravanning, eravamo curiosi di capire se il passaggio al gruppo tedesco Hymer avesse diluito la forte identità del brand italiano. Dopo aver esaminato in maniera piuttosto approfondita la collezione 2024, la risposta è chiara: Laika rimane ben ancorata alla propria identità e ha tutte le intenzioni di usare il meglio della componentistica e dei materiali italiani per farsi strada nei competitivi mercati europei.

Passione ed italianità

La giornata dedicata alla stampa è iniziata dopo gli incontri con i concessionari europei ed ha preso il via in una cornice che difficilmente avrebbe potuto essere più fascinosa: Piazza della Signoria a Firenze, proprio accanto a Palazzo Vecchio. In un contesto pieno di arte e storia, la linea del nuovo motorhome, il Kreos 5109, il top di gamma di Laika, non stonava per niente. È proprio su questo modello dove il marchio toscano prova le innovazioni ed i materiali che, più avanti, troveranno posto nel resto della gamma, quello più abbordabile per il camperista medio.

Dirigenza Laika Piazza della Signoria

Basta un’occhiata per capire che si tratta di un prodotto di alto livello ma sono i dettagli a fare la differenza, dalla calandra hi-tech ai fari full LED alle mille soluzioni creative all’interno, fatte e pensate per rendere la vita della fortunata famiglia in viaggio ancora più semplice e comoda. La soddisfazione dei dirigenti del gruppo Hymer, arrivati nella capitale toscana per questo appuntamento, è evidente, come l’apprezzamento da parte della stampa specializzata.

Fari LED Kreos Nipozzano

Per capire meglio come sono fatti questi camper bisogna aspettare la presentazione vera e propria, nello scenario splendido del Castello di Nipozzano, tra i vigneti delle colline sopra Firenze, dove fanno bella mostra di sé i tre protagonisti dell’offerta di Laika: il motorhome Kreos, il medio gamma EcoVip ed il “piccolo” Kosmo. Si capisce come l’idea sia quella di dare un “family feeling”, un’identità ben precisa che consenta al cliente di scegliere in un mercato sempre più affollato.

Gamma Laika Nipozzano

Il piano di Laika viene spiegato poco dopo nella cornice della limonaia del castello, quando la responsabile del marketing ci racconta come il marchio toscano voglia affrontare il futuro. La signora Ute è il simbolo più evidente della nuova Laika: qualche collega la definisce scherzosamente “la più toscana dei tedeschi” ma non è affatto una critica. Le scelte del marchio dovrebbero far tirare un respiro di sollievo ai tanti produttori del settore automotive: componenti e materiali al top ma rigorosamente italiani, magari collaborando insieme per alzare ancora il livello. Una scelta ambiziosa ma giustificata dal fatto che, in tutta Europa, il made in Italy continua a fare ancora la differenza.

Gamma Laika Nipozzano

Il futuro del turismo?

Se il mercato automotive vive un momento difficile, con una serie di sfide decisamente complicate, le prospettive del settore per Laika sono all’insegna di un moderato ottimismo. In Italia i numeri sono ben lontani da quelli di una volta ma nel Nord Europa, ad esempio, la ripresa è netta, spinta paradossalmente dalla pandemia. Girare in camper, con la famiglia a stretto contatto, scegliendo se e quando incrociare gli altri era considerato il modo più sicuro di viaggiare ed ha avvicinato molti a questo mondo considerato da molti una stranezza da iniziati.

Laika Nipozzano

Il successo di fenomeni come il glamping, il campeggio extra-lusso che sta diffondendosi sempre di più, mostra che il lockdown e le difficoltà del turismo tradizionale stanno riportando molti verso le vacanze all’aria aperta, con la massima indipendenza e la possibilità di andare a giro per scoprire gli angoli nascosti del territorio. Non sarà una transizione semplice o alla portata di tutti, visto che la fascia bassa, che una volta consentiva di poter entrare nel mondo camper con cifre ragionevoli, è scomparsa quasi del tutto. Il primo gradino? L’universo del noleggio, scelta sempre più popolare per capire se la vita da camperista, con i suoi pro e contro, faccia o meno per voi.

Posto guida Kreos Piazza della Signoria

Considerato che gli alberghi tradizionali sono sempre più costosi, i voli verso l’estero hanno avuto aumenti pesanti e che lo stesso settore dell’affitto breve non è più così abbordabile come una volta, noleggiare un camper può essere un’idea per una vacanza diversa che non vi costringa ad aprire un mutuo. Magari non è una scelta per tutti ma le nuove generazioni, anche se la moda della van life è un po’ passata, sembrano più disponibili ad accettare le rinunce che impone un viaggio in camper. La speranza della nuova Laika, che sembra voler prendere il meglio dell’organizzazione tedesca e sposarlo con la creatività e l’attenzione ai dettagli degli italiani, è proprio questa.

Personalizzazione estrema

Curiosare all’interno e all’esterno dei nuovi camper Laika è un’esperienza un po’ particolare, specialmente per chi non fa già parte di questo universo parallelo. Nell’ultima parte della presentazione, il responsabile tecnico del marchio toscano scende nei dettagli, offrendo una serie di curiosità che appassionano la stampa specializzata. Senza bisogno di scendere in tecnicismi, si capisce come l’obiettivo del marchio sia quello di continuare a trovare soluzioni innovative per rendere i propri prodotti sempre più sicuri e funzionali.

Area living Kreos Nipozzano

Grande attenzione per il nuovo sistema del letto basculante introdotto nel nuovo Kreos, una soluzione high-tech che permette di evitare di agganciarlo alle pareti e che consente di avere maggiore visibilità, rendendo questi posti letto ben più di una soluzione di emergenza. L’interno del motorhome è un proliferare di materiali automobilistici al top, combinati con invenzioni dalla cantieristica per ricavare quanti più spazi possibili in ogni posto, anche nel più impensabile. La cosa più curiosa è che, anche se si tratta di mezzi decisamente costosi e pensati con la massima cura, i clienti più esigenti sono sempre a caccia di modi per renderli ancora più unici, ritagliati su misura sulle proprie necessità.

Area letto Kreos Nipozzano

Un addetto della Laika, tra il serio e il faceto, confessa che, non importa quante opzioni offrano, per certi clienti sono sempre troppo poche. La “colpa” sarebbe delle signore mogli, del tutto disinteressate alle prestazioni o alle innovazioni tipo lo schermo antisole per la telecamera posteriore ma attentissime ai colori dei tessuti o alle soluzioni per rendere l’area living più accogliente o la cucina più pratica. All’interno del camper niente è come sembra: un pannello di legno nasconde una cornice con ripiani dove sistemare quel che volete, gli scalini per salire sul letto cassetti, il bagagliaio una rastrelliera dove riporre di tutto.

Cassettiera nascosta Laika

Un futuro italiano

Anno dopo anno, il mondo dei camper diventa sempre più sofisticato, più pratico, tale da rendere l’idea di un viaggio senza mai lasciare l’ampio abitacolo del motorhome decisamente più attraente che in passato. La qualità, ovviamente, si paga ed il prezzo della soluzione top è da far rabbrividire: 190000 Euro, quanto un appartamento in una cittadina di provincia. Roba da ricchi, sì, ma un laboratorio dove provare quelle soluzioni che si faranno strada nel resto della gamma più avanti.

Cucina Kreos Piazza della Signoria

Peccato non aver potuto provare questi camper su strada: ci sarebbe piaciuto verificare di persona la qualità dell’assemblaggio, eventuali scricchiolii o roba del genere. Abbiamo comunque avuto la risposta che cercavamo: Laika non sarà più di proprietà italiana ma ha conservato molte delle caratteristiche che l’avevano resa così iconica. Il claim della nuova campagna pubblicitaria è tanto semplice quanto efficace: “Enjoy the Dolce Vita”, un messaggio che funziona in tutto il mondo. Lo spot prende bonariamente in giro qualche particolarità di noi italiani ma lo fa sempre senza cattiveria. Il futuro di Laika è italiano, radicato nella tradizione e nell’orgoglio di un marchio che sente di avere ancora molto da dare.

Calandra Kreos dettaglio Nipozzano

Per quanto si possa capire da una toccata e fuga di due giorni, gli addetti del brand toscano sono giovani, entusiasti e appassionati. Non sarà semplice farsi strada in un mercato che sta diventando sempre più diretto verso il lusso ma, a giudicare dalla qualità vista nelle nuove offerte 2024, Laika se la potrà battere ad armi pari. Speriamo che sia solo l’inizio del futuro per questo marchio che è riuscito a cambiare senza tradire la sua italianità.

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