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ChatGpt pronta a lanciare l’anti-Google

Debutto atteso il 9 maggio ma Alphabet prepara la risposta. E Buffett allenta la presa su Apple. La battaglia dell'intelligenza artificiale

Sam Altman
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Probabilmente nel quartier generale di Google non tira una buona aria in attesa del 9 maggio. Già perchè quel giorno, secondo indiscrezioni sempre più insistenti, verrà svelato il nuovo motore di ricerca di OpenAI, la società guidata da Sam Altman che ha sviluppato il celebre ChatGpt. Se così fosse, per Alphabet (la capogruppo di Google) si affaccerebbe all’orizzonte un competitor potenzialmente capace di mettere in discussione il suo trentennale strapotere in un campo dove occupa una quota di mercato del 90 per cento. In verità nell’ambiente tech se ne parla da tempo. Il tam tam ha preso nuovo vigore dopo che un utente su Reddit ha segnalato l’esistenza del dominio «https://search.chatgpt.com», ma al momento digitandolo ci si scontra sulla scritta «not found» ovvero non trovato.

Per distinguere se si tratta di verità o leggenda, in ogni caso, basterà aspettare pochi giorni. Certo è che Altman da tempo ha annunciato la sua volontà di far lavorare insieme i cosiddetti generatori di testi basati sull’intelligenza artificiale (vedi ChatGpt) e la ricerca sul web, una fusione che dovrebbe dare vita a un prodotto molto più potente e in grado di dare risposte più precise e dettagliate ai navigatori di Internet. Le aspettative sono alte, anche perché si scrive OpenAI, ma si legge Microsoft. Il big guidato da Satya Nadella ha investito oltre 13 miliardi di dollari nella società di Altman e ne sta raccogliendo i frutti. Tant’è che gli ultimi conti trimestrali vedono un aumento degli utili del 20% proprio grazie all’intelligenza artificiale e la stessa Microsoft ha iniziato a potenziare il suo motore di ricerca Bing proprio con l’IA.

Altrettanto vero è che il gruppo guidato dal ceo Sundar Pichai non è fermo: ha investito tanto per sviluppare Gemini (il suo ChatGpt) e si dice sia pronto a presentare la sua contro-mossa a stretto giro, quando alla conferenza degli sviluppatori del 14 maggio probabilmente verranno annunciati progressi sul fronte dell’IA e una risposta a OpenAI. Ma se l’accoppiata ChatGpt-Microsoft è al momento la più pericolosa per Google, anche i ritardatari dell’intelligenza artificiale stanno premendo per recuperare il terreno perduto.

Il capo di Apple, Tim Cook, sta vedendo scricchiolii nel suo impero: le vendite fiacche di iPhone (-10% rispetto al primo trimestre 2023) e l’assenza di innovazioni ne potrebbero segnare il declino. Non a caso un vecchio lupo degli investimenti, Warren Buffett, con la sua Berkshire Hathaway (che nei primi tre mesi ha avuto un utile operativo monstre di 11,2 miliardi) ha aggiornato nell’ultimo trimestre il valore della sua quota in Apple: -22% a 135,4 miliardi a fronte del -11% registrato a Wall Street. In questo contesto si legge la trovata di Cook di annunciare un maxi buyback da 110 miliardi di dollari per sostenere il titolo, il più grande riacquisto di azioni della storia di Cupertino. Si lavora anche sul fronte AI, negli ultimi anni la Mela ha investito per sottrarre specialisti a Google a cui avrebbe portato via 36 tra i migliori dal 2018 a oggi. Secondo il Financial Times avrebbe realizzato un laboratorio segreto in Europa, a Zurigo, nell’intento di sviluppare nuovi prodotti che sfruttino l’intelligenza artificiale.

Si prepara a puntare forte sull’IA anche Meta (la casa di Facebook e Instagram), finora a metà del guado sul suo progetto Metaverso. Il ceo Mark Zuckerberg, infatti, durante la presentazione degli ultimi conti ha indicato un target di costi fino a 10 miliardi superiore per lo sviluppo dell’IA nel 2024.

Un annuncio che ha fatto crollare il titolo (-15%), ma che potrebbe pagare sul lungo termine.

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