Transizione energetica

"Costruire il futuro del settore": la transizione energetica rivoluziona l'edilizia

Edilizia e transizione energetica? Un binomio indissolubile. Lo dichiara a ilGiornale.it Giovanni Pelazzi, presidente di Argenta SOA

"Costruire il futuro del settore": la transizione energetica rivoluziona l'edilizia Esclusiva

Edilizia e transizione energetica? Un binomio indissolubile. Lo dichiara a ilGiornale.it Giovanni Pelazzi, presidente di Argenta SOA, una delle principali società organismo di attestazione che certifica le aziende per la partecipazione alle gare pubbliche. Argenta SOA ha promosso anche un suo Centro Studi, nato per monitorare l’andamento del mercato degli appalti pubblici e dei settori produttivi coinvolti, con particolare riferimento al comparto delle costruzioni.

Le ultime indicazioni dei dati da voi raccolti sembrano lasciar presagire un periodo difficile per l'edilizia. Qual è la vostra principale fonte di preoccupazione?

"Si percepisce, per la prima volta, un forte senso di debolezza dovuto a eventi geopolitici e macroeconomici molto complessi. Per la prima volta l’imprenditore si sente “impotente” di fronte ad accadimenti su cui può incidere poco. C’è anche molta sfiducia per i continui cambi normativi che inseguono i problemi e non li prevedono. Basti pensare a come negli ultimi due anni si sono ricorse modifiche alle normative del Bonus del 110 per cento sia con nuovi provvedimenti legislativi che anche con interpretazioni dell’Agenzia delle entrate. Non c’è nulla di peggio per chi fa impresa, come sottolineano sempre Ance e Confindustria, di un continuo cambio di contesto normativo".

Caro energia e crisi delle materie prime sono un combinato disposto. Come può il vostro settore affrontarlo concretamente?

"Entrambi i rincari, visti a livello europeo, sono frutto di cause estranee alle dinamiche di settore. Già nella primavera del 2020 assistevamo all’aumento dei costi di alcune materie prime e già a settembre del 2021, ancora prima che scoppiasse il conflitto in Ucraina, all’aumento dei costi dell’energia. Ricordo ancora le prime prese di posizione del Presidente di Confindustria Carlo Bonomi all’epoca".

In Italia in parte ha influito anche un eccesso di domanda superiore alla media legata al 110....

"Credo che alcune tecnologie possano ovviare, seppur in minima parte, al caro energia utilizzando materiali innovativi. La tenuta, in buona parte, del comparto dimostra comunque una forte resilienza del settore".

In quest'ottica, di fronte a tali scenari, cosa può fare lo Stato per rispondere?

"Non si può prescindere in tutta Europa da una politica di sostegno da parte degli Stati.

In Italia:

  • proroga del decreto aiuti che scade a fine anno
  • clausola automatica di revisione prezzi come avviene in altri Paesi
  • confronto vero con gli stakeholder prima della stesura di norme e codici
  • utilizzare il fisco per la crescita incentivando nuove assunzioni e supportando le imprese per il caro energia
  • governare la transizione energetica e digitale, evitando che da opportunità diventi strumento di ulteriore difficoltà per un’economia già fortemente depressa.

Basta bonus scritti male e a scadenza!"

Che ruolo giocherà l'edilizia in futuro nei piani di transizione energetica e sviluppo sostenibile?

"Lo sviluppo sostenibile parte da una vera rigenerazione urbana, dall’utilizzo di nuovi materiali e tecnologie che rendano le abitazioni più efficienti e confortevoli e le opere pubbliche sicure e moderne. Il settore deve aprirsi alle nuove generazioni, portatrici di innovazioni, ed instaurare partnership con i centri di ricerca utili ad implementare le nuove tecnologie per migliorare i processi produttivi e accelerare tempi di realizzazione delle opere pubbliche. Un bel clima nel settore lo respiro quando frequento le iniziative dei Giovani Costruttori dell’Ance. Lì si vede che c’è voglia di costruire il futuro del settore e la presidente Angelica Donati e la sua squadra fanno di tutto per evidenziarlo".

Come può il vostro settore riscoprire sinergie con altri mondi così da migliorare la propria postura su tecnologia e sviluppo?

"Conciliare creatività, lavori di alta specializzazione “artigianale” e tecnologie di ultima generazione. È la vera sfida che il comparto deve affrontare, sulla falsa riga di quanto già avviene, ad esempio, nei restauri di beni ed edifici sottoposti a vincolo paesaggistico".

In prospettiva, cosa può fare il PNRR, soprattutto sul fronte della transizione?

"Il Pnnr è la vera opportunità che il settore deve cogliere: efficentamento di edifici scolastici, rigenerazione urbana, nuove mobilità sono e saranno i protagonisti dell’edilizia del futuro. Le imprese devono necessariamente adeguarsi dotandosi di figure professionali adeguate che supportino l’imprenditore nel cogliere questa grande opportunità. Credo, infine, che le imprese abbiano necessità di comprendere in pieno il Next Generation Eu; in tal senso i corpi intermedi devono essere sempre più parte attiva nel processo di informazione e realizzazione di progetti".

Da gennaio le Soa saranno obbligatorie per i lavori che beneficiano del Superbonus di importo superiore a 516 mila euro…

Le imprese che lavorano nel mondo degli appalti pubblici si. Ma c’è un tessuto di imprese di grande qualità che fino ad ora hanno lavorato solo con il privato che non hanno ancora le certificazioni.

Le imprese che operano solo nel privato e non hanno la SOA rischiano di non poter partecipare ai lavori per il PNRR?

Si ed è un peccato.

Ma quanto sono complesse le verifiche per l'ottenimento delle attestazioni SOA?

"Le attestazioni SOA grazie a una serie di controlli approfonditi garantiscono la qualità dell’impresa e tutelano i committenti da eventuali rischi. L’attestato SOA è il risultato di verifiche legate ai requisiti economici e tecnici e alla regolarità contributiva e fiscale delle società e ai casellari giudiziari integrali dei soci e delle figure apicali delle aziende. L’attività svolta dalle SOA rappresenta un unicum nel mondo delle aziende dei servizi: sono aziende private che svolgono funzione pubblica e si sostituiscono allo Stato nel ruolo di presidio e controllo della legalità delle imprese che operano nel mercato degli appalti pubblici. L’attestazione SOA, garantisce che l’impresa che la possiede soddisfa determinati requisiti di legge, come quello di moralità della governance e dell’impresa stessa in termini, ovvero non avere carichi pendenti e certificati del casellario Giudiziale perfetti e essere in regola con il pagamento delle tasse e contributi. Il requisito economico e finanziario, analizzando il fatturato storico, la presenza di adeguato personale tecnico assunto e la dotazione dell’attrezzatura tecnica per eseguire le opere.

E il requisito Tecnico, ovvero l’impresa attestata SOA deve dimostrare di avere eseguiti nel corso della sua storia lavori analoghi a quelli oggetto del nuovo contratto".

Commenti