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"Mondadori azienda di libri, siamo solidi". La soddisfazione di Marina Berlusconi per i risultati 2023

Mondadori è solida "sia dal punto di vista economico che da quello patrimoniale": così Marina Berlusconi ha commentato i risultati dell'anno passato

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Marina Berlusconi, presidente del gruppo Mondadori, ha commentato gli "ottimi" risultati del 2023, che "premiano ancora una volta quel percorso di profonda trasformazione che in questi anni abbiamo intrapreso e portato a termine". Oggi, prosegue la primogenita di Silvio Berlusconi, "siamo un'azienda di libri, dai quali proviene circa il 90% dei nostri ricavi e dei nostri margini". L'analisi del presidente di Mondadori mette l'accento sulla solidità, dal punto di vista economico e patrimoniale del gruppo, che con il tempo è riuscito a "ridurre progressivamente" la sua presenza nel settore dei periodici, "un tempo centrale, ma oggi alle prese con una crisi irreversibile".

Quindi, prosegue Berlusconi, "con ricavi in aumento a 904.7 milioni confermiamo il nostro obiettivo di raggiungere il miliardo nei prossimi tre anni. La redditività risulta in crescita a 152.1 milioni, con una marginalità del 16,8%". Inoltre, "anche grazie a una brillante generazione di cassa ordinaria che sale fino a sfiorare i 70 milioni, l'indebitamento resta contenuto a 86 milioni (escludendo IFRS 16), sebbene siano state effettuate alcune importanti acquisizioni". Gli investimenti sono sempre stati una caratteristica distintiva dell'attività di Mondadori: "Nel corso degli anni non abbiamo mai smesso di investire: dai libri Rizzoli alla scolastica De Agostini, fino alle operazioni più recenti nei fumetti o nella promozione e distribuzione per editori terzi in una logica di verticalizzazione della nostra presenza nei libri".

Ma, spiega Berlusconi, nel corso degli anni, "sono state fatte operazioni mirate anche nel digitale, settore su cui manteniamo un forte interesse". I risultati che sta ottenendo Mondadori, aggiunge il suo presidente, sono "un segnale positivo per tutto il Paese". Il libro, ha spiegato Marina Berlusconi, "è forse il mezzo di comunicazione più antico" e si sta dimostrando anche "il più resiliente, capace di mantenersi eternamente giovane in un'epoca di cambiamenti continui e velocissimi".

Ma va sostenuto e in tal senso entrano in gioco gli attori che possono intervenire. In primis gli editori che, prosegue il presidente del gruppo, hanno i compito di "continuare ad investire, a offrire qualità e ad alimentare quanto più possiamo il dibattito ed il confronto tra idee". Poi ci sono le istituzioni, che devono "creare strumenti ancora più efficaci per incentivare la lettura".

Questo perché, conclude, "un Paese in cui si legge di più è anche un Paese più libero e migliore".

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