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Tim, fuoco incrociato sul piano Merlyn

Alta tensione in vista dell'assemblea soci. Equita: "La loro proposta mina la vendita della rete". La replica a Paolucci: "Bugie sui ritardi"

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Iniziano i fuochi d’artificio in vista dell’assemblea dei soci di Tim. Domenica il presidente della telco, Salvatore Rossi, ha scritto una lettera indirizzata a Umberto Paolucci, candidato presidente della lista di Merlyn Partners, e ad Alessandro Barnaba, capofila del fondo londinese: chiedeva di rettificare le dichiarazioni rilasciate dallo stesso Paolucci in un’intervista a Repubblica e poi ribadite in una lettera inviata agli azionisti definite «fuorvianti o intrinsecamente errate, che possono influenzare il corso azionario di Tim». Una missiva che aveva la Consob come altro destinatario.
Ieri la società, in mancanza di rettifiche, ha dato mandato ai legali di segnalare la cosa alle autorità competenti. Paolucci ipotizzava il rischio «di tensioni finanziarie» - con la possibilità di un aumento di capitale per i soci - in caso di mancato miglioramento dell’accordo raggiunto e ritardi nella vendita della rete, accusando il board di non avere nessun piano alternativo alla cessione di Netco. Da navigato manager internazionale, poi, Paolucci ha fatto riferimento a una rinegoziazione degli accordi già raggiunti con Kkr: un tentativo di accattivarsi il consenso del primo socio Vivendi, che ha in mano il 23,7% del capitale e quindi una forte influenza sull’assemblea che si terrà il prossimo 23 aprile per rinnovare i vertici. La reazione del gruppo guidato dall’amministratore delegato Pietro Labriola, però, non si è fatta attendere e nella nota si precisa che il contratto sottoscritto con Kkr è «vincolante» e «non risultano al momento ritardi rispetto alla sua programmata esecuzione entro l’estate». Non solo, Tim afferma di avere già predisposto tutte le iniziative finanziarie, compreso il «contratto di finanziamento da 1,5 miliardi» annunciato lo scorso venerdì, che insieme ad altre misure di pianificazione rendono Tim capace «di fronteggiare qualsiasi scenario». Il board ribadisce che la valutazione di NetCo è stata condivisa con «istituzioni bancarie e di consulenza indipendenti». Infine, respinta seccamente l’ipotesi di Paolucci circa l’aumento di capitale e difesa della sostenibilità finanziaria dell’operazione che ha peraltro potenziali miglioramenti «derivanti dagli earnout per Netco e dalla cessione di Sparkle».
La proposta di Merlyn è stata criticata da Equita: «Al di là delle posizioni su Tim Brazil e su ConsumerCo», che Merlyn vorrebbe cedere per puntare su cloud e servizi, «il punto principale ci sembra la poca chiarezza in merito all’operazione NetCo, vista come essenziale per la sostenibilità del gruppo ma su cui Paolucci vorrebbe ripartire da zero rimettendo in discussione l’accordo siglato con Kkr». Ammesso che questo sia possibile, per gli analisti «metterebbe a rischio quanto raggiunto». Ieri, sulle scaramucce pre-assemblea, il titolo è cresciuto del 2,9% rimettendo il naso oltre la soglia dei 0,23 euro.


Intanto, il proxy advisor Iss si è schierato nella partita con la sua raccomandazione agli investitori di Tim di votare per la lista che propone la conferma dell’ad Labriola, che si confronterà con la proposta alternativa di Merlyn Partners.

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