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Mps stacca per il Tesoro un assegno da 85 milioni

Utile a 2 miliardi. Maione: «Orgogliosi del clima di fiducia che abbiamo creato». Il titolo prende fiato

Mps stacca per il Tesoro un assegno da 85 milioni

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In arrivo da Siena una cedola da 85 milioni per il Tesoro. Ieri l’assemblea dei soci di Banca Mps ha approvato a larga maggioranza il ritorno al dividendo per l’istituto ormai risanato sotto la guida del ceo Luigi Lovaglio e del presidente Nicola Maione. Con questi soldi il Mef, se si considerano i proventi del 37,5% dell’istituto ceduto in due tranche, è rientrato del tutto dell’investimento da 1,6 miliardi fatto con l’aumento di capitale del novembre 2022. La cedola è di 25 cent per azione (per complessivi 315 milioni) in pagamento dal 22 maggio. Un risultato niente affatto banale, dal momento che si tratta del primo dividendo pagato da Rocca Salimbeni dopo oltre un decennio. L’assise, cui ha partecipato il 52,29% del capitale, ha approvato anche il bilancio 2023 chiuso con un utile di 2,05 miliardi, un risultato record reso possibile anche grazie a 466 milioni di rilasci sui fondi per il rischio dei contenziosi dopo le sentenze favorevoli dello scorso anno. Dopo la liquidazione delle cedole, dell’utile restante 354 milioni sono stati destinati a copertura di perdite pregresse e 308,8 milioni alla riserva non distribuibile per la cosiddetta tassa sugli extraprofitti. Maione al termine dell’assemblea si è detto «particolarmente orgoglioso per l’esito dell’assemblea a fronte dei risultati raggiunti che rappresentano il frutto dello straordinario lavoro compiuto in questi anni insieme a tutte le donne e gli uomini di Mps».

Il presidente ha inoltre aggiunto: «Ringrazio il cda, il management, l’azionista pubblico e i soci privati che ci hanno sempre sostenuto. E siamo convinti che il clima di grande fiducia che abbiamo creato attorno alla banca ci sosterrà nelle scelte che segneranno il futuro dell’istituto». Il Tesoro rimane il principale socio con il 26,7% e non ha ancora abbandonato l’idea di trovare un partner finale, sebbene non venga escluso un percorso stand alone. In ogni caso, di recente il ministro Giorgetti ha dichiarato che il 2024 promette di «essere l'anno buono per trovare partner strategici». In tal senso si guarda sempre ai soliti nomi: Unicredit, Banco Bpm e Bper come ha suggerito anche il presidente di Fondazione Cariplo e dell’Acri, Giovanni Azzone. L’assemblea di Mps ha deliberato la nomina a consigliere, su proposta di alcuni istituzionali, di Raffaele Oriani, dichiaratosi indipendente, mentre diventa sindaco effettivo, su proposta del Mef, Giacomo Granata (con Paola Lucia Giordano sindaco supplente).

Ieri in Borsa il titolo ha ceduto il 3,5%, ma nell’ultimo anno è più che raddoppoato (+108%).

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