Benessere

Afasia, in che modo le emozioni influenzano il recupero delle parole

Secondo gli scienziati della Ohio State University le emozioni negative hanno un ruolo importante nei pazienti con afasia

Afasia, in che modo le emozioni influenzano il recupero delle parole

Ascolta ora: "Afasia, in che modo le emozioni influenzano il recupero delle parole"

Afasia, in che modo le emozioni influenzano il recupero delle parole

00:00 / 00:00
100 %
Tabella dei contenuti

Con il termine afasia si indica la perdita parziale o totale della comprensione e dell'uso del linguaggio. Benché il disturbo comprometta la capacità di un individuo di capire o utilizzare le parole, esso non ha ripercussioni sull'intelligenza di chi ne è colpito. Esistono diverse tipologie di afasia la cui gravità varia a seconda di diversi fattori:

  • Espressiva: i pazienti sanno ciò che vogliono dire, ma non riescono a comunicarlo sia in forma orale che scritta
  • Recettiva: i pazienti non comprendono il senso del messaggio di quello che viene detto o scritto
  • Anomica: i pazienti non riescono a trovare le parole giuste quando parlano o scrivono
  • Globale: i pazienti hanno difficoltà a parlare e a capire, inoltre non sono in grado né di leggere, né di scrivere
  • Progressiva primaria: i pazienti perdono in maniera progressiva la capacità di parlare, leggere o scrivere, ma comprendono ciò che viene detto durante una conversazione.

Le cause dell'afasia

L'afasia può colpire chiunque, ma è più comune nei soggetti con età superiore ai 65 anni. Una delle cause principali è senza dubbio l'ictus, fenomeno questo caratterizzato da una mancata irrorazione di sangue al cervello che provoca il danneggiamento o la morte delle cellule cerebrali nelle aree deputate al controllo del linguaggio. Non devono, tuttavia, essere sottovalutate altre problematiche, tra cui:

  • Tumori cerebrali
  • Attacco ischemico transitorio
  • Infezioni
  • Traumi cranici
  • Processi degenerativi
  • Convulsioni
  • Emicrania.

Afasia, il ruolo delle emozioni

Medico

Gli scienziati della Ohio State University hanno scoperto che le persone affette da afasia in seguito ad un ictus hanno più difficoltà ad esprimersi quando le parole hanno un significato emotivo negativo. Lo studio è stato pubblicato su Neuropsychologia. Sebbene ricerche precedenti siano giunte alla conclusione che gli stimoli emotivi possono migliorare le prestazioni dei pazienti con afasia nella comprensione uditiva, nella scrittura e nella lettura, questa è una delle prime indagini sugli effetti delle emozioni sul recupero delle parole.

Il lavoro ha coinvolto 13 individui con afasia e 13 soggetti neurotipici. Questi hanno partecipato a quattro compiti di denominazione di una singola parola. Due esercizi erano basati su immagini per nominare oggetti o azioni e due esercizi, invece, erano basati su parole per nominare termini rientranti in una categoria o verbi che accompagnano logicamente la parola usata come suggerimento.

Le immagini e le parole impiegate come stimoli erano state precedentemente convalidate come portatrici di un contesto emotivo negativo, positivo oppure neutro. Le immagini negative includevano calci, un teschio e della spazzatura. Tra le parole negative figuravano: disastro, veleno e muffa. Erano immagini positive dei coniglietti e una cascata. Cibo e cuscini, infine, facevano parte delle parole positive.

I risultati dello studio

Dai risultati dello studio è emerso che le immagini e le parole emotive, principalmente quelle con significato negativo, hanno portato a prestazioni di denominazione peggiori in termini di accuratezza delle parole e del tempo necessario per rispondere. Ancora sono stati dimostrati effetti simili degli stimoli emotivi sulle prestazioni dei partecipanti neurotipici impegnati in compiti di recupero delle parole.

Secondo i ricercatori ciò suggerisce che potrebbe esserci una certa universalità nel modo in cui le emozioni pongono richieste al cervello, compromettendo questa specifica tipologia di elaborazione del linguaggio. Il team ha altresì teorizzato che l'eccitazione emotiva simultanea e l'elaborazione del linguaggio portano alla frammentazione delle capacità di attenzione del cervello.

Le regioni sovrapposte coinvolte in entrambi i tipi di elaborazione, dunque, vengono attivate per tendere alle componenti fisiologiche e di memoria di una risposta emotiva che interferisce con l'attenzione focalizzata sul linguaggio necessaria per ottenere buoni risultati nel recupero delle parole. Servono ora ulteriori approfondimenti per comprendere appieno l'effetto degli stimoli emotivi nei pazienti affetti da afasia.

Leggi anche:

Commenti