Benessere

Farmaci, quali non prendere prima di esporsi al sole

Un breve elenco dei farmaci fotosensibilizzanti e alcune indicazioni utili. Prima di esporsi al sole, se si assumono farmaci, è indispensabile chiedere consiglio al proprio medico

Farmaci, quali non prendere prima di esporsi al sole

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La voglia di abbronzarsi in estate è tanta e non mancano le occasioni per soddisfare questo desiderio. Che sia un tuffo in mare o una passeggiata in campagna, l'esposizione al sole, con le dovute precauzioni, è un vero e proprio toccasana per il benessere psicofisico. Ma non per tutti! Ci sono persone, ad esempio che per svariati motivi sono costrette ad assumere farmaci e che rischiano conseguenze spiacevoli.

Molti medicinali sono, infatti, fotosensibilizzanti. Si tratta di particolari molecole che rendono la pelle più sensibile alla luce e al calore, aumentando così il rischio di effetti collaterali. In particolare in questo articolo focalizzeremo l'attenzione sulle due conseguenze maggiormente comuni, la reazione fototossica e la reazione fotoallergica. Quali sono i sintomi? E cosa si può fare per alleviarli? Scopriamolo insieme.

Elenco dei farmaci fotosensibilizzanti

Innanzitutto è opportuno precisare quali sono i farmaci fotosensibilizzanti. Qui di seguito un elenco esaustivo:

  • Contraccettivi orali: estrogeni, progestinici;
  • Antibiotici: azitromicina, gentamicina, tetraciclina, dossiciclina, ciprofloxacina;
  • Antidepressivi e ansiolitici: fluoxetina, amitriptilina, bromazepan;
  • Analgesici e antinfiammatori: ibuprofene, ketoprofene, naprossene, diclofenac;
  • Corticosteroidi: idrocortisone, prednisone;
  • Antiacidi: omeprazolo, ranitidina;
  • Antistaminici: clorfeniramina, ebastina, loratadina, terfenadina, prometazina;
  • Diuretici: ciclotiazide, quinetazone;
  • Antimicotici: itraconazolo, ketoconazolo;
  • Chemioterapici: vinblastina, 5-fluorouracile, dacarbazina;
  • Cardiovascolari: beta-bloccanti, ACE-inibitori, calcio antagonisti.

La reazione fototossica

La reazione fototossica è l'esito dell'interazione tra le radiazioni UVA, i farmaci o altre sostanze derivanti dal metabolismo degli stessi. Queste ultime, alterando il DNA cellulare, si traducono in una risposta infiammatoria della pelle. I primi sintomi includono una sensazione di pizzicore e/o di bruciore.

Nelle successive 24 ore il rossore si estende alle zone esposte al sole (fronte, naso, labbra, mani, braccia) e, nei casi più gravi, vengono colpite anche le aeree della cute protette. Non di rado compaiono vescicole pruriginose che guariscono desquamandosi nell'arco di pochi giorni.

La reazione fotoallergica

A caratterizzare la reazione fotoallergica è l'azione delle radiazioni ultraviolette che modificano la struttura dei farmaci. In questo modo, dunque, il sistema immunitario riconosce i medicinali come estranei e pericolosi. Di qui la reazione allergica che si sviluppa generalmente 24-72 ore dopo l'esposizione al sole.

Sono sintomi comuni l'orticaria anche intensa, l'arrossamento e le vesciche. Dopo la guarigione è altresì frequente la comparsa di iperpigmentazione cutanea, ovvero un estetismo che si presenta sotto forma di chiazze irregolari. Ne abbiamo parlato ampiamente in questo articolo.

Il trattamento

Quando si assumono farmaci, prima di esporsi al sole, è opportuno chiedere consiglio al proprio medico curante. Bisogna inoltre ricordare che gli individui che soffrono di alcune patologie (lupus eritematoso sistemico, porfiria, vitiligine, albinismo, xeroderma pigmentoso) hanno maggiori rischi di sviluppare le reazioni fototossiche e fotoallergiche.

Per alleviare il rossore si può applicare localmente una crema cortisonica. Gli antistaminici topici sono invece utili se è presente il prurito. Nei casi più gravi può essere necessaria una terapia a base di corticosteroidi per via orale e per una durata non superiore a quindici giorni.

Raramente si ricorre agli immunosoppressori.

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