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Intossicazione da funghi: i sintomi e il trattamento

Prevenire è sempre meglio che curare. A tal proposito il Ministero della Salute ha stilato un decalogo per consumare i funghi in sicurezza

Intossicazione da funghi: i sintomi e il trattamento

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L'intossicazione da funghi, ovvero un'intossicazione alimentare derivante dal consumo di funghi velenosi, interessa ogni anno in Italia circa 10mila persone. Si tratta di una cifra importante che ci fa capire quanto il problema sia diffuso. Nella maggior parte dei casi arrivano in pronto soccorso persone che, nonostante la loro scarsa conoscenza delle specie fungine, scelgono di non sottoporre il raccolto all'esame di un centro specializzato. Per fortuna, nonostante la gravità dei sintomi, i decessi non sono così elevati come in passato. Ma come si manifesta l'intossicazione da funghi e come si può prevenire? Scopriamolo insieme.

Tipologie di intossicazione da funghi

Funghi

Poiché la velenosità dei funghi è differente per ogni specie, si è soliti distinguere due tipologie di intossicazione:

  • Intossicazioni da funghi vere: conosciute anche come 'micetismi', sono causate da quelle specie che contengono sostanze tossiche per l'essere umano che non possono essere eliminate con nessun trattamento. Tali sostanze sono: tossine citotossiche, neuro tossiche, irritanti e, infine, tossine che, se associate all'assunzione di alcol, provocano l'avvelenamento;
  • Intossicazioni da funghi false: sono le più frequenti e derivano dal consumo di funghi commestibili contenenti sostanze tossiche termolabili. Ciò significa che esse si dissolvono in seguito ad una cottura superiore ai 35-40 minuti.

I sintomi dell'intossicazione da funghi

Malessere

Prima di parlare della sintomatologia dell'intossicazione da funghi è bene precisare che si parla di intossicazioni a breve latenza quando i sintomi compaiono entro 4-5 ore dall'ingestione e di intossicazioni a lunga latenza nel momento in cui i sintomi sopraggiungono in un arco temporale che va dalle 6 alle 24 ore dal consumo, fino a 20 giorni. Di solito queste sono le più pericolose e possono concludersi con la morte del paziente.

In linea di massima le manifestazioni del disturbo sono di tre tipi:

  • Gastrointestinali: dolori addominali, vomito, diarrea, nausea, disidratazione;
  • Neurologiche: sudorazione, lacrimazione, disorientamento, convulsioni, agitazione, aggressività, coma;
  • Epatiche: aumento delle transaminasi, epatite fulminante che può essere trattata solo con il trapianto di fegato.

Trattamento e prevenzione

Medico

L'intossicazione da funghi deve essere trattata in maniera tempestiva, pertanto è necessario il ricovero in un reparto ospedaliero di tossicologia. Qui il soggetto sarà sottoposto alla lavanda gastrica, procedura essenziale per svuotare lo stomaco. Allo stesso verranno altresì somministrati lassativi per eliminare le tossine dall'intestino. Tutte le cure devono essere affiancate dalla costante idratazione per via endovenosa al fine di scongiurare un pericoloso stato di disidratazione.

Prevenire è sempre meglio che curare. A tal proposito il Ministero della Salute ha stilato un decalogo per chi vuole mangiare funghi in sicurezza:

  1. Fare analizzare il raccolto ad un micologo presso l'Asl di riferimento;
  2. Mangiare quantità moderate;
  3. I bambini devono evitare l'assunzione;
  4. Le donne in gravidanza devono evitare l'assunzione;
  5. Consumare solo se in perfetto stato di conservazione;
  6. Consumare funghi ben cotti;
  7. Sbollentare i funghi prima del congelamento e consumarli entro sei mesi;
  8. Non raccogliere i funghi lungo le strade o vicino a centri industriali;
  9. Non regalare il raccolto se non è stato analizzato;
  10. Attenzione ai funghi sottolio in cui si può sviluppare la tossina del botulino.

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