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Ritmo circadiano ed emicrania: esiste una connessione

L'obiettivo degli scienziati è quello di aprire la strada a trattamenti per l'emicrania e la cefalea a grappolo basati sul ritmo circadiano

Ritmo circadiano ed emicrania: esiste una connessione
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Il ritmo circadiano, termine coniato dallo scienziato Franz Halberg e derivante dal latino circa diem ovvero "intorno al giorno", è un ritmo fisiologico che nell'uomo dura circa 24,5 ore. Esso è oggetto di studio della cronobiologia, una branca della biologia che si occupa dei fenomeni ciclici negli organismi viventi e del loro adattamento al ritmo solare e a quello lunare. Tali cicli prendono il nome di "ritmi biologici" e possono essere sia brevi (battito cardiaco, respirazione) che lunghi (ciclo sonno/veglia). Esistono poi dei ritmi "nascosti". Si pensi, ad esempio, a quelli della secrezione ormonale, dell'attività cerebrale e del lavoro dei geni a livello delle singole cellule.

Il funzionamento del ritmo circadiano

Il ritmo circadiano, indipendente dalla luce, viene definito con l'espressione inglese free running cioè "a ruota libera". Si è soliti distinguere 3 fasi dello stesso:

  • Assimilazione: avviene nella fascia oraria dalle 12 alle 20 circa, la più indicata per il nutrimento. Infatti i reni, l'apparato digerente e il fegato sono al massimo della loro attività. Proprio in questi organi si verificano i processi chiave del metabolismo e, poichè la concentrazione in questo lasso temporale è massima, è consigliato altresì dedicarsi ad attività che impegnano la mente come leggere, studiare e fare ricerche;
  • Rigenerazione: avviene nella fascia oraria dalle 20 alle 04 circa. Le funzioni corporali subiscono un rallentamento, gli organi entrano in uno stato di disintossicazione e rigenerazione cellulare. Durante questo periodo si assiste, inoltre, ad una maggiore secrezione di melatonina, l'ormone essenziale per la regolazione del ciclo sonno-veglia;
  • Eliminazione: avviene nella fascia oraria dalle 04 alle 12 circa quando prevale l'attività catabolica. Ciò significa che il corpo elimina tutti i residui tossici prodotti durante la giornata.

Il ritmo circadiano e la cefaela a grappolo

Gli scienziati dell'American Accademy of Neurology hanno scoperto che esiste una forte connessione tra il ritmo circadiano e alcune forme di mal di testa come l'emicrania e la cefalea a grappolo. Lo studio, condotto da Mark Joseph Burish ricercatore presso l'Health Science Center di Houston (Texas), è stato pubblicato sulla rivista Neurology. La meta-analisi includeva tutte le indagini disponibili sulla cefalea a grappolo e sull'emicrania con caratteristiche circadiane.

Dalla stessa è emerso che il ritmo circadiano era implicato nell'insorgenza della cefalea a grappolo nel 71% dei partecipanti. Gli attacchi raggiungevano il picco nelle tarde ore della notte e nelle prime ore del mattino. Inoltre si verificavano prevalentemente in primavera e in autunno. A livello genetico la cefalea a grappolo è stata associata a due geni circadiani principali. I soggetti a rischio, inoltre avevano livelli più elevati di cortisolo e livelli minori di melatonina.

Il ritmo circadiano e l'emicrania

La meta-analisi ha altresì evidenziato che il ritmo circadiano era implicato nell'insorgenza dell'emicrania nel 50% dei partecipanti. Gli attacchi raggiungevano il picco nella fascia temporale compresa tra la tarda mattinata e le prime ore della sera e diminuivano durante la notte. Il team ha poi evidenziato una connessione tra l'emicrania e due geni circadiani fondamentali. Così come ha riscontrato livelli di melatonina inferiori nei soggetti predisposti a questa forma di mal di testa.

«Questi risultati - afferma Mark Joseph Burish - aprono la strada all'utilizzo di trattamenti basati sul ritmo circadiano. Si potrebbero, ad esempio, assumere medicinali in determinati momenti della giornata oppure si potrebbero usare con maggiore cautela i farmaci che alterano in qualche modo questi cicli». Lo studio necessita di ulteriori approfondimenti.

Si deve, infatti, fare luce sui possibili fattori che incidono sul ritmo circadiano come il lavoro notturno e alcuni disturbi psichiatrici.

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