Scienze e Tecnologia

Blackout per Google: un virus blocca il sito La rete va nel panico

Per quasi un'ora va in tilt il più famoso motore di ricerca. E' la prima volta nella storia, il blackout potrebbe essere stato causato da un virus. Intanto in rete scoppia il panico da Googledipendenza 

Blackout per Google: 
un virus blocca il sito 
La rete va nel panico

Milano - "Questo sito potrebbe arrecare danni al tuo computer". È la scritta che appare, per la prima volta nella storia del più grande motore di ricerca al mondo, in inglese e in diverse lingue. La sirena d'allarme che mette in guardia i navigatori sul web. Probabilmente si tratta di un virus.

Googledipendenza L'importanza delle cose si comprende nel momento in cui non ci sono più. Gesti routinari. Apri il browser, vai sul re dei motori di ricerca e distrattamente digiti il nome del sito a cui vuoi approdare. Sbagli a digitare? Non c'è problema, ci pensa il motore a correggerti. La pagina di Google è la tappezzeria di chissà quanti desktop al mondo. Uno dei punti di riferimento nella dispersione liquida del web. L'elenco telefonico del terzo millennio. Poi di colpo, non funziona più. E scatta il panico. Piccoli, piccoli, Cybernauti dispersi in una zattera nel mare della rete.

Un mondo senza Google Google va in panne per quasi un'ora. "Questo sito potrebbe arrecare danni al tuo computer". E' questa la scritta ansiogena che appare cercando gli indirizzi. Qualunque indirizzo. Anche quello di Google. E qui scatta il dubbio. Vacilla la solidità granitica delle certezze della cybervita: forse Google ha dei problemi. Che si sia ammalato? "Difficile", sostiene un amico, "sarà il tuo computer", insinua malignamente un collega. Dal libero professionista all'idraulico, tutti utilizzano il motore di ricerca. Per leggere news, fare la spesa, incontrarsi con gli amici nei social forum e lavorare. Appunto, lavorare. Immaginatevi il panico in una redazione online. Il motore di ricerca più che un amico, diventa un collega. Di quelli indespensabili.

Il telefono suona e da una parte all'altra dello Stivale rimbalzano i dubbi e le perplessità. E invece no, alla fine era proprio il motore di ricerca. Ma poi, poco dopo, tutto torna al suo posto. E per mettere ordine nel caos della rete basta, ancora una volta, fare clik. Un sospiro di sollievo.

Commenti