Cultura e Spettacoli

«Bonolis in un vicolo cieco Pupo? Una scelta geniale»

Ricci si toglie qualche sassolino dalla scarpa e annuncia una stagione all’insegna della stabilità: «Paolo ha le doti per riprendersi»

Laura Rio

da Milano

Non vedeva l’ora Antonio Ricci di levarsi qualche sassolino, anzi qualche macigno, dalle scarpe. Dopo due anni di botte da orbi e risentimenti, il patron di Striscia la notizia guarda dalla sponda del fiume il cadavere che passa. L’«attapirato» in questione è Paolo Bonolis, il figliol prodigo tornato a Mediaset dopo due stagioni sfavillanti su Raiuno in cui Affari tuoi surclassava il Tg satirico, e che ora si trova in difficoltà nei nuovi programmi di Mediaset. L’occasione per prendersi questa soddisfazione è la conferenza stampa di Striscia la notizia, giunta alla diciottesima edizione: riparte lunedì con l’accoppiata Ezio Greggio-Franco Neri (già testata lo scorso anno), avrà scenografia (un’Italia in miniatura) e veline nuove e quest’anno punta sulla «stabilità»: in sostanza niente più sperimentazioni e turbinio di conduttori.
Partiamo dal golden boy della Tv italiana già dato - magari un po’ in anticipo - per spacciato. «L’avevo pronosticato: Bonolis si è infilato in un cul de sac - dice beffardo Ricci a proposito degli scarsi ascolti di Un mercoledì da tifosi e dell’opacità di Serie A -. I risultati gli serviranno da lezione per abbassare la crestina». E va giù duro: «Uno non può pensare che la sua presenza sia sufficiente per fare una trasmissione. Nella prima puntata di Serie A c’era solo lui con una tribuna vuota dietro: sono scelte da mitomani su cui una persona intelligente deve riflettere». Ma il patron di Striscia non vuole passare per quello che gongola per le disgrazie altrui: «Ho visto un sacco di gente fregarsi le mani, non io - premette - perché quando in un’azienda ci sono i disastri poi sono tutti a soffrirne. E comunque Bonolis è un grande, ha tutte le capacità per rimettersi in piedi e ha fatto bene l’azienda a riprenderlo». A proposito delle vecchie ruggini con il presentatore (Bonolis si infuriò per i pesanti attacchi di Striscia), Ricci ricorda: «Noi l’anno scorso siamo quasi arrivati a raggiungere gli ascolti del giochino di Raiuno, poi l’azienda ci ha stoppato. E sapete perché? Perché sapevano già che Bonolis sarebbe arrivato a Mediaset, lo sapevano già da dicembre. Me ne sono reso conto quando non ci hanno mandato in onda i promo che annunciavano i nostri scoop sui fidanzati degli autori di Affari tuoi che hanno partecipato alla trasmissione».
Beh, adesso è acqua passata. Bonolis è sistemato. E il nuovo spauracchio di Ricci si chiama Pupo che nella prima settimana di Affari tuoi ha fatto ascolti eccellenti. Da lunedì, volenti o nolenti, sarà lui il competitore di Striscia. «Per me - dice Ricci - è stata una genialata scegliere Pupo, mi rode anzi il fegato pensare che Del Noce abbia avuto una buona idea. Il cantante è bravo ed è spigliato. Non mi sorprende per nulla il suo successo. A noi non preoccupa: i giornali continuano a ripetere che la sfida è tra noi e Affari tuoi. Ma un duello si può fare solo tra due programmi dello stesso tipo: esiste un popolo di fans sfegatati dei quiz: per raccogliere quel pubblico Mediaset dovrebbe mettere un giochino su Italia Uno, lo continuo a ripetere ma non mi danno retta». E aggiunge perfido: «Pupo giovedì nei picchi massimi di ascolto ha staccato di 5 punti Eva Henger, mercoledì di 21 punti Bonolis».
Ricci invece è più buono con Mentana, il secondo asso di Mediaset che sta arrancando sugli ascolti. «Chicco - dice - si è assunto un compito difficile, una trasmissione nuova che si deve conquistare il suo spazio. E non è facile tenendo conto del sistema di rilevamento Auditel (una delle vecchie battaglie del patron di Striscia, ndr) che è tarato su un campione di spettatori conservatori, vecchi, del Sud e questo impedisce la nascita di prodotti giovani». «Comunque - aggiunge - preferisco Matrix a Porta a Porta: è più fresco, giovane, interessante».
Infine Ricci non riesce a trattenersi dal fare il punto sullo sforamento che due venerdì fa impedì la messa in onda di Matrix.

«Mi hanno dato la colpa, ma la verità è che a volte Mediaset sembra governata da sonnanbuli che non si accorgono di che cosa va in onda: quella sera c’era un film lunghissimo e nessuno ha fatto i conti giusti, se ne stavano in vacanza».

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